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La faida nella Lega riapre la sfida in Lombardia

In Lombardia la destra che si è già spaccata in due (con Letizia Moratti sostenuta dal cosiddetto Terzo polo) trema ora per la faida interna nella Lega di Salvini.

Dopo la scissione della Lega il Comitato Nord è  pronto a votare la Moratti alle prossime regionali in Lombardia

Mentre nei congressi provinciali lotta all’ultimo voto per il consenso crescente del fronte del Comitato Nord (la fronda lanciata da Umberto Bossi per tornare alla Lega delle origini) in Lombardia i consiglieri regionali lombardi Roberto Mura, Federico Lena ed Antonello Formenti hanno deciso “di costituire il gruppo Comitato Nord, poiché hanno ritrovato dopo l’incontro di sabato scorso a Giovenzano quel sentimento che li aveva spinti ad iscriversi alla Lega Nord e che purtroppo da qualche tempo si è ormai perso nella Lega Salvini Premier: Autonomia, tutela degli interessi del Nord e valorizzazione del territorio”, scrivono in un comunicato stampa.

La decisione è stata presa dopo un incontro proprio con Bossi in persona. Matteo Salvini però non l’ha presa per niente bene e a stretto giro di posta a espulso in consiglieri nonostante i tre abbiano confermato la “loro volontà garantire il voto favorevole sui provvedimenti di bilancio che arriveranno nei prossimi giorni in Aula del Consiglio Regionale, a sostegno del Presidente Attilio Fontana e della maggioranza di Centrodestra”.

Bossi chiede al leader leghista di ripensarci ma tutti le voci da via Bellerio confermano che la decisione è irrevocabile. “Il partito è ormai la brutta copia di Fratelli d’Italia”, dicono gli scissionisti che lanciano anche un provocazione per la prossima campagna elettorale: “se il centrodestra non ci vuole cominceremo a guardarci introno”. Guardarsi intorno dove? La risposta arrivata ieri nel pomeriggio: “io, proprio con la scelta di una lista civica, sono aperta al dialogo con tutti i partiti politici e i movimenti che guardano a questa regione per la quale credo ci sia necessità di riprendere un ruolo importante anche in Europa e non solo come motore d’Italia”, ha detto all’Ansa Letizia Moratti, ingolosita dal poter fare uno sgambetto al presidente ricandidato Attilio Fontana.

Moratti ieri ha anche incassato l’appoggio di ‘Insieme’, partito d’ispirazione cattolica. Moratti ha sottolineato che “la mia è una posizione civica” che però “si riconosce nella dottrina sociale della Chiesa”. Il suo, sostiene, è un messaggio “che guarda a una società più giusta e inclusiva, una società che cresca in maniera sostenibile”. E quindi “credo sia un messaggio molto legato a quello cristiano, penso al messaggio di Papa Francesco nella sua enciclica ‘Laudato sì’”. Insomma, “l’assonanza con un certo mondo – ha concluso è assolutamente normale”.

Chissà che qualcuno non le faccia notare che la Lombardia di cui era vicepresidente fino a poche settimane fa (e governata da 28 anni dal centrodestra a cui lei ha sempre appartenuto) sia la regina delle disuguaglianze in Italia. Mentre la destra si sbriciola nel centrosinistra proseguono a grandi passi le trattative tra la coalizione di centrosinistra e il M5S.

Dopo l’ultimo incontro di sabato “che ha soddisfatto i rappresentanti presenti” fonti del Movimento 5 Stelle fanno sapere che “è stata condivisa dalle delegazioni la necessità di restituire il lavoro svolto da un lato alla coalizione di csx per una valutazione – a stretto giro – sull’esito nonché sulle restanti parti che sono rimaste aperte, nonché dall’altro lato per il M5S la per la restituzione agli organi interni”.

Per la coalizione rimarrà poi il nodo di +Europa che pubblicamente continua a dichiararsi indisponibile a una coalizione che preveda anche i grillini. Ma fonti autorevoli dei Dem dicono che “si risolverà anche questo, passo dopo passo”.

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