Ha ragione Nicola Gratteri: «I cittadini che votano hanno diritto a sapere tutto delle persone che dicono di lavorare per il bene del Paese», ha detto intervistato da Repubblica. E allora «è sbagliato mettere la sordina all’informazione: fanno bene in America a pubblicare tutti gli atti relativi alla vita di chi è stato votato dagli elettori a ricoprire incarichi pubblici». Questione di democrazia. Questione di buona politica.