Giulio Cavalli (1977) è un attore, drammaturgo, scrittore e politico italiano milanese. Schieratosi apertamente contro le mafie, attraverso i suoi spettacoli, dal 2009 dopo numerose minacce e infine la confessione di un pentito vive sotto scorta. Disperanza è un romanzo crudele, figlio dei nostri tempi, che come una poraloid restituisce l’istantanea nitida di uno stato d’animo collettivo. Cos’è la Disperanza? Etimologicamente indica lo stato di chi è privo di speranza ma non ancora disperato. È una parola che ha in sé la sottrazione, la perdita e l’affievolimento graduale, la rinuncia. La disperanza può avvenire in seguito ad una malattia, alla perdita di una persona cara alla perdita di un amore o in seguito ad una delusione politica ma il motivo principale per cui la disperanza si materializza è il lavoro o la mancanza di esso. La nostra società ha creato un modello sovraccarico dove il lavoro prevarica la vita con una precarietà sempre più insidiosa. L’impossibilità di guadagnare abbastanza porta all’ accumulo di più mestieri, dunque allo sfiancamento e conseguentemente alla perdita di ogni entusiasmo, spesso alla depressione. Da quando la Pandemia ha travolto le nostre esistenze tutti questi aspetti si sono rafforzati aumentando il senso di incertezza, la transitorietà e l’impossibilità di progettare il futuro.L’autore raccoglie, tramite twitter, le storie di moltissimi utenti che raccontano il processo che li ha condotti alla disperanza: spesso la tranquillità si collega alla stabilità o alla temporaneità lavorativa.
Da leggere perché Disperanza non ci lascia mai oltrepassare il punto di non ritorno verso la disperazione ma è un invito a credere in se stessi, nelle piccole cose e nell’imprevedibile: di recuperare appunto la speranza.
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