“Dolcissimo papà, il tuo amore vivrà sempre dentro di noi. Firmato Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”. La commemorazione funebre di Silvio Berlusconi a un anno dalla morte appare sui principali quotidiani italiani con una pagina a pagamento.
Mediaset a reti unificate decide di mandare su Rete 4, Canale 5 e Italia 1 il documentario “Caro presidente, un anno dopo” firmato dal giornalista Toni Capuozzo. Bruno Vespa per stare al passo organizza uno speciale di Porta a porta in seconda serata. Rai News ha trasmesso lo speciale “Filo diretto – Ricordando Silvio” in onda dalle 10 con ospiti in studio e collegamenti.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni trafuga una foto in sua compagnia e la schiaffa sui social scrivendo “ci manchi. Ciao presidente”. Matteo Salvini parla di un uomo “innamorato della libertà”. Barbara Berlusconi tira fuori per l’ennesima volta “l’accanimento giudiziario” nei confronti del padre collegandolo alla riforma della Giustizia.
L’associazione Wikimafia ricorda le parole a pagina 310 della sentenza di condanna a Marcello Dell’Utri: “L’imprenditore milanese, abbandonando qualsiasi proposito (da cui non è parso mai sfiorato) di farsi proteggere da rimedi istituzionali, è rientrato sotto l’ombrello di protezione mafiosa assumendo Vittorio Mangano a Arcore e non sottraendosi mai all’obbligo di versare ingenti somme di denaro alla mafia, quale corrispettivo della protezione”.
In Parlamento i 5 Stelle protestano contro la beatificazione postuma di Silvio che “ha dato dell’eroe a un mafioso come Mangano”. Titoli di coda.
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