E’ un’ottima idea destinare i soldi della parata del 2 giugno ai terremotati. Perché significa avere l’intelligenza e la responsabilità di riconoscere le priorità reali di questo Paese e perché la “sicurezza” sta nell’intervenire sui bisogni delle persone in difficoltà. Subito e efficacemente.
E perché un terremoto è un dolore squarciante e imprevedibile ma l’aiuto e la solidarietà sono tutte nelle decisioni degli uomini.
“non si può imprecare contro il destino… spesso fabbrichiamo con il fango su terreni mobili e molli… e quando poi un terremoto getta a terra gli abituri, imprechiamo agli inferi e supplichiamo i superi”
(prof. Giuseppe De Lorenzo, su La Gerarchia, dopo il terremoto del 1930)