Parole, opere e omissioni del reverendo Richard Bucci, sacerdote della Chiesa del Sacro cuore di West Warwick (Rhode Island, Usa) che ha affermato che l’aborto è peggio della pedofilia. E questo perché, dice: «Non stiamo parlando di nessun altro problema morale, dove qualcuno potrebbe fare un paragone tra pedofilia e aborto. Perché la pedofilia non uccide nessuno, l’aborto lo fa (…) Io posso solo ripetere cosa insegna la Chiesa e il diritto canonico e il catechismo. Non saprei quale altra evidenza dovrei presentare».
Il prete cattolico alcuni giorni prima della dichiarazione aveva escluso dalla vita parrocchiale 44 legislatori statali che hanno sostenuto la legge sul diritto all’aborto. Ovviamente si è aperto negli Usa un dibattito sdegnato per la frase indecente del sacerdote – pronunciata durante un’intervista concessa a Nbc 10 News, una televisione locale – ma il ragionamento è indicativo: spesso quando qualcuno affianca due elementi che non c’entrano tra loro, arrivando a ribaltare la realtà, è perché cerca di giustificare qualcosa di assolutamente ingiustificabile.
Esistono molti esempi: un ex ministro che mette insieme il Coronavirus con gli sbarchi di disperati che arrivano dall’Africa, qualche medico obiettore che usa la sua coscienza per non svolgere il mestiere che è chiamato a fare, un imprenditore che ha guadagnato tantissimo solo lui e che però vuole fare pagare la crisi ai suoi dipendenti.
Tutti concentrati a trovare presunte colpe peggiori per assolversi dalle proprie. Se incrociate qualcuno che usa questo trucco sappiate che c’è del lercio. Come nel caso di don Bucci.
Buon venerdì.
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