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La querelle Saviano e i soffiatori di bugie

Gli odiatori seriali che leccano questo governo ieri per tutto il giorno hanno diffuso la notizia che Roberto Saviano non fosse stato invitato alla Buchmesse di Francoforte semplicemente per colpa  delle case editrici che lo pubblicano e non per miopia repressiva del governo. La notizia l’ha appoggiata su un piatto d’argento un quotidiano di quei sedicenti liberali sedicenti competenti che deve essere andato a dormire convinto di avere scritto uno scoop. 

A nessuno è venuto il dubbio che le fiere, tanto più quella di Francoforte, siano l’occasione per le case editrici di monetizzare le proprie opere e i propri autori in un mercato asfittico. L’idea che Saviano fosse stato messo a cuccia dagli editori era una notizia talmente cretina da potere attecchire solo tra i tifosi che discettano di scrittori senza mai avere aperto un libro tranne forse quello del generale Vannacci. 

Poi è accaduto che ieri il commissario straordinario per la Fiera del libro di Francoforte Mauro Mazza, accortosi della giustificazione claudicante sull’esclusione di Saviano, abbia compiuto una bella giravolta invitando lo scrittore, tornando sui suoi passi. Per tutto il giorno aveva provato anche lui a nascondersi dietro il dito degli editori, smentito pubblicamente. Roberto Saviano alla fine ha rifiutato l’ipocrita e tardivo invito forzato di Mazza ricordando che era stato lo stesso commissario a parlare di esclusione in conferenza stampa. 

Il dibattito tra governo e autore per ora è chiuso. Chissà come si sentono quelli che per tutto il giorno hanno soffiato su una bugia sgretolata dai fatti. Ma quelli stanno bene, quelli non leggono, quelli tifano con la bava alla bocca. 

Buon venerdì.  

Roberto Saviano (foto di Giancarlo Belfiore, International Journalism Festival from Perugia, Italia – Flickr, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17246703)

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