Caro Francesco Borgonovo, anche ieri dalle vostre parti nella redazione de La Verità siete riusciti nella mirabile impresa di sciacallare sulle vittime sepolte nel cantiere di Firenze spiegandoci come “le morti del lavoro siano colpa dell’immigrazione selvaggia” perché – dici – i subappalti con condizioni di lavoro mortali sarebbero impossibili senza “manodopera illegale e quindi sfruttabile”.
Anche ieri dalle parti della redazione de La Verità sono riusciti nella mirabile impresa di sciacallare sulle vittime sepolte nel cantiere di Firenze
È il solito trucco di dipingere gli oppressi come oppressori. Niente di nuovo, niente di fantasioso. Gli ultimi numeri a disposizione pubblicati dall’Istat nel 2021, che per fortuna non sono opinioni, dicono che in Italia il lavoro sommerso vale qualcosa come 174 miliardi. Per fare un paragone, il Pnrr italiano vale 191,5 miliardi, ripartiti in più anni. I soldi del lavoro irregolare sono 17,4 miliardi in più rispetto all’anno precedente (il 10% in più) e coinvolgono quasi tre milioni di lavoratori (2 milioni 990mila, per la precisione).
Il settore con più sommerso è quello di “altri servizi alle persone” che comprende un’ampia gamma di codici ateco (dalle scommesse all’intrattenimento, fino alle attivitа sportive), dove il sommerso costituisce il 34,6% del valore aggiunto del comparto. Poi c’è il commercio, trasporti, alloggio e ristorazione con il 20,9% e le costruzioni con il 18,2%. In agricoltura siamo al 15,7%.
Credo che nemmeno una penna spericolata come la tua possa credere che quei 3 milioni siano tutti stranieri colpevoli di trasformare gli irreprensibili imprenditori italiani in evasori. Mi spiace quindi farti notare che no, i morti sul lavoro non sono colpa dei morti ma dei vivi che li sfruttano, del caporalato dei viventi, dei subappalti a cascata autorizzati da italianissimi governanti e degli italici controlli che mancano. Cordialità. Ci risentiamo alla prossima tragedia trasformata in farsa.
L’articolo La Verità… fa male. Specie se è al contrario sembra essere il primo su LA NOTIZIA.