Gli agenti che accusarono le Ong di collusioni con gli scafisti parlottavano con esponenti della Lega e con il futuro ministro all’Interno. Informavano di eventuali illeciti (mai provati) cercando, secondo la procura, favori politici. Solo che poi su quelle operazioni di soccorso sono cadute tutte le illazioni. Mentre il Capitano ha sguazzato per anni su una proiezione mendace della realtà.
Tecnicamente si potrebbe definire un presunto golpe umanitario. I tre agenti di polizia che accusarono le Ong Medici senza frontiere, Jugend Rettet e Save the children di collusioni con gli scafisti parlottavano con esponenti della Lega e con il futuro ministro all’Interno Matteo Salvini. Parliamo di due persone cacciate dalla polizia di Stato e di uno in pensione. I tre ufficialmente lavoravano come security privata per conto della Imi security service. La polizia e i pubblici ministeri siciliani hanno intercettato i telefoni di almeno 40 persone come parte delle loro indagini, compresi i dipendenti di Jugend Rettet, Msf e Save the children, nonché gli appaltatori di sicurezza a bordo della nave Vos Hestia, la maggior parte dei quali non è mai stata ufficialmente sotto inchiesta o sospettata di aver commesso alcun crimine.
Intercettati anche avvocati per i diritti umani e giornalisti
Un ufficio di Msf in Sicilia è stato intercettato, e microfoni nascosti sono stati collocati a bordo di tre navi: appunto la già citata Vos Hestia, la Vos Prudence di Msf e la Iuventa. La polizia ha anche intercettato avvocati per i diritti umani e giornalisti che lavorano su questioni migratorie: conversazioni con clienti e fonti che dovrebbero essere protette dal controllo della polizia, secondo la legge italiana. Secondo i documenti del tribunale, la polizia di Trapani ha anche assunto una società di Milano, Rcs Lab, per hackerare a distanza i telefoni cellulari di due dipendenti di Msf, utilizzando tecniche di phishing per installare software in grado di estrarre dati dai loro dispositivi e monitorarli in tempo reale tramite i microfoni dei loro telefoni.
La presunta complicità delle Ong con i trafficanti di uomini? Tutto finito con il proscioglimento
Il 13 giugno 2024 i pm della procura di Palermo hanno chiesto di sentire come testimoni nel processo a carico di Salvini i tre ex poliziotti Floriana Balestra, Pietro Gallo e Lucio Montanino perché riferiscano del procedimento aperto a Trapani e conclusosi con il proscioglimento di tutti gli imputati relativo a presunte complicità con i trafficanti di uomini delle ong Save the children, Msf e Jugend Rettet. I tre, assoldati dalla security privata, in realtà sarebbero stati degli infiltrati: «Dalla sentenza di proscioglimento del gup di Trapani», ha spiegato la procuratrice aggiunta Marzia Sabella, «si evince chiaramente che registravano quanto accadeva a bordo per riferire e che in cambio delle informazioni chiedevano posti di lavoro». Insomma secondo la procuratrice «invece di informare degli eventuali illeciti (mai provati) chi di dovere, contattarono la Lega e direttamente Salvini a cui fornivano documenti, filmati e registrazioni per avere vantaggi. Tutti questi elementi risultano dalle intercettazioni».
Le telefonate in cui si piegava la realtà per convenienza politica
«Eh, noi abbiamo alzato ‘sto polverone, qualcosa in cambio ci deve dare, perché insomma…», diceva Floriana Balestra non sapendo di essere intercettata. «Cioè, tutte ‘ste informazioni, e la campagna elettorale piena, può fare un bordello che non finisce mai», rispondeva Gallo. E ancora. «Sono stato bravo, vero?», diceva Pietro Gallo. «Beh, hai fermato tutti i migranti», ha risposto suo fratello. «Ora non vengono più». «L’Unione europea non ci è riuscita, il governo italiano non ci è riuscito», ha risposto Gallo, «poi alcuni idioti sono venuti e hanno fermato tutto». Piegare la realtà alla convenienza politica.
Una narrazione elettorale che ha fatto fare il boom a Salvini negli anni d’oro del consenso
Alcune persone tra le forze dell’ordine per ottenere favori dalla politica avrebbero dunque brigato per costruire una tesi crollata di fronte alla verità. Ma qual è il punto politico? Proviamo a riavvolgere il nastro. L’esplosione di Matteo Salvini che l’ha portato al governo e al boom delle elezioni europee 2019 si basava su una proiezione mendace della realtà. Una narrazione elettorale apparecchiata anche con l’aiuto di quegli agenti, secondo quanto emerge dalle indagini. La sentenza del Tribunale di Trapani dopo sette anni di accuse infamanti ha confermato che le operazioni di soccorso delle Ong nel Mediterraneo sono sempre state lecite e coordinate con le autorità. I fatti oggetto di quell’accusa non esistono. Salvini (e quella propaganda) sì.
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