Sulla mancata ricostruzione dell’Aquila dopo il terremoto in Abruzzo c’è un giudizio breve che vale più di mille parole del magistrato Olga Capasso nella relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia:
Come già evidenziato nella relazione dell’anno scorso, il problema delle infiltrazioni mafiose negli appalti per la ricostruzione in Abruzzo si è congelato. Le imprese colluse con la criminalità meridionale, ormai radicatasi anche in alcune regioni del nord, se ne sono andate dall’Abruzzo dopo aver imperversato per il primo anno dopo il terremoto del 2009 aggiudicandosi appalti vantaggiosi.
Infatti l’Aquila non è stata più ricostruita, i cantieri hanno chiuso senza che se ne aprissero altri, e ad eccezione della ristrutturazione dei condomini privati la città sembra dormire tra le sue macerie. Mancano i fondi e quindi l’affare non è più vantaggioso, e dove non c’è profitto la mafia lascia il campo libero.