In un momento in cui la disperazione è diventata un’affilatissima arma politica costruire speranza è la vera sfida. Non proiettarla: costruirla, curarla, carpirne il senso e il valore e trattarla con misura. Misura: quella stessa misura che oggi sembra rara e fuori moda. La coltivazione onesta della speranza sta diventando una mia fissazione; conoscerne i metodi, imparare a valutarne i modi e provare ad uscire da questa corrente che vorrebbe sminuirla a ingenuità.
Come diceva Clara Boothe Luce non credo che esistano persone disperate ma che ci siano persone convinte di non potercela fare e questi sono il capitale umano da mobilitare per costruire davvero un diverso futuro. Qualche giorno fa mi scriveva un amico raccontandomi che i posti all’università di Milano per la presentazione di “La felicità al potere”, il libro di José Mujica, si sono esauriti nel giro di poche ore. Abbiamo bisogno di contenuti positivi. Siamo sicuri di saperli riconoscere?
Su terremoto, speranza e responsabilità ne ho scritto per Fanpage qui. Sono curioso di sapere voi cosa ne pensate.