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Latina, anzi Littoria

In tutto sono otto milioni di euro ma è solo l’inizio. Il disegno di legge prevede la creazione di un “comitato nazionale presieduto dal presidente del Consiglio” con la presenza del ministro alla Cultura, il ministro al Turismo, il ministro all’Istruzione e il ministro all’Università oltre alla presidente del Consiglio e il presidente della Regione Lazio nonché il sindaco. Cosa c’è di così importante da smuovere soldi e personalità? Sono i 100 anni della fondazione della città di Latina. 

Per cogliere il senso dell’iniziativa bastano le parole di Cesare Bruni, capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale cittadino: “Oggi è una giornata storica per la città di Latina” che fu “inaugurata con il nome di Littoria”. Come racconta Marco Pasciuti sul Fatto quotidiano Bruni è l’organizzatore del “Mercatino della memoria” che ogni prima domenica del mese riempie piazza del Popolo dove i cimeli storici esposti passano in rassegna il periodo del Ventennio e che nel 2015 pubblicò un libro dal titolo “Littoria, la prediletta del Duce”. 

Diamo per scontati i commentatori che ci diranno che no, non si può non festeggiare i 100 anni di Latina. Sono gli stessi che fingono di non vedere e poi fingono di stupirsi. Sono gli stessi che in questi giorni ci spiegano che il fascismo non torna perché il fascismo non c’è più.

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