Oggi è andata a fuoco la masseria di Clementina Forleo. Dalle prime notizie si apprende che le ipotesi investigative tendono ad un attentato ai danni dell’inquilino della masseria. Certo, può essere. Come è certo che Clementina Forleo ha avuto il demerito (che sarebbe un’eccellenza intellettuale nei paesi normali) di avere indagato non solo in un’unica direzione calpestando piedi sia a destra che a sinistra. Destra e sinistra che visti dalle carte della Forleo sembrano così terribilmente sorelle per modalità e per interessi. Eppure quello che più di tutto continua a lasciarmi più di un dubbio è il ciclo di “coincidenze” che sono capitate al giudice negli ultimi tempi: fatti che letti con gli occhi del buon padre di famiglia dovrebbero assicurare almeno protezione. Protezione e bucare il silenzio.
La petizione in suo favore con la cronologia delle “coincidenze”:
Noi sottoscrittori chiediamo – con la presente petizione – che la Commissione, ai sensi dell’art. 202 (Titolo VIII) del Regolamento del Parlamento europeo, interpelli le Autorità italiane competenti, affinché chiariscano le motivazioni poste a fondamento del provvedimento di revoca della tutela su auto non protetta, disposto nei confronti della Dott.ssa Clementina Forleo (cittadina italiana e Magistrato presso l’ufficio G.I.P. del Tribunale di Cremona).
PREMESSO CHE:
– nel 2005 la Dott.ssa Clementina Forleo (G.I.P. presso il Tribunale di Milano) si è occupata del noto processo Unipol – BNL e Antonveneta – Popolare di Lodi, che vedeva coinvolti personalità di rilievo appartenenti al mondo politico-finanziario italiano (Ricucci, Coppola, Fiorani, Consorte, Latorre, Fassino, D’Alema, Comincioli, Cicu, Grillo e l’ex governatore della banca d’Italia Fazio);
– è proprio a seguito di tale indagine che la Dott.ssa Clementina Forleo ha iniziato a ricevere le prime minacce e intimidazioni (telefonate mute e danneggiamenti plurimi alle proprietà di famiglia) che, in un crescendo, sono sfociate in una lettera anonima che preannunciava il decesso dei suoi genitori. Evento che si è poi concretizzato in uno strano incidente stradale avvenuto sulla provinciale Francavilla-Sava;
– è sempre a seguito di tale procedimento che la Dott.ssa Clementina Forleo è destinataria di a) inquietanti missive che profetizzano la sua morte e quella di suo marito b) un proiettile calibro 38 recapitato presso il suo ufficio di Milano;
– il 1° aprile del 2009 alla Dott.ssa Clementina Forleo – a seguito di determinazione dell’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale – viene revocata la tutela su auto non protetta;
– secondo le Autorità competenti, non sussistono più i presupposti affinché alla Dott.ssa Clementina Forleo venga mantenuta tale forma di tutela;
– il 3 dicembre dello stesso anno la Dott.ssa Clementina Forleo, di ritorno dal Tribunale di Cremona (ora sede in cui svolge la funzione di G.I.P.), coinvolta in un incidente automobilistico sull’Autosole tra Casalpusterlengo e Lodi, si salva grazie all’airbag e riporta fratture allo zigomo e al setto nasale. Della dinamica del sinistro (è ignota l’identità del conducente dell’autovettura che – a causa del cambio improvviso di corsia – ha costretto la Dott.ssa Clementina Forleo ad una brusca sterzata, con conseguente impatto contro la barriera posta al centro della carreggiata) e degli accertamenti sull’autovettura del magistrato se ne occupa la Polizia stradale di Lodi;
– la stessa Dott.ssa Clementina Forleo, subito dopo il sinistro, ha dichiarato che:“le minacce e le oramai troppe vicende strane capitate sono la prova che devo essere tutelata, e invece lo Stato protegge gente che non corre alcun pericolo…ho paura. Sono viva per miracolo, adesso spero che qualcuno si muova e mi riassegni quella scorta che mi è stata tolta…”;
– il 1° gennaio del 2010 – ad appena un mese dal sinistro – la Prefettura di Milano revoca alla Dott.ssa Clementina Forleo la misura della vigilanza generica radiocollegata, trascurando che la città di Milano è il luogo in cui la stessa continua a risiedere;
– sempre nel gennaio del 2010 la Prefettura di Cremona mantiene, a favore della Dott.ssa Clementina Forleo, la sola misura della vigilanza generica radiocollegata nella provincia di Cremona, luogo in cui la stessa svolge la funzione di G.I.P.;
– nel settembre del 2010 la Dott.ssa Clementina Forleo chiede la sospensione e il successivo annullamento, in sede di giudizio di merito, dei provvedimenti con cui la Prefettura di Milano e la Prefettura di Cremona hanno dichiarato l’insussistenza dei presupposti per la riassegnazione alla stessa della tutela su auto non protetta;
– successivamente il Tar adito ha riconosciuto l’illegittimità del provvedimento con cui le autorità prefettizie hanno negato alla Dott.ssa Clementina Forleo l’accesso agli atti, ossia la conoscenza dell’iter procedimentale che aveva portato alle loro decisioni;
– attualmente la Dott.ssa Clementina Forleo è destinataria della sola misura della vigilanza generica radiocollegata nella provincia di Cremona e nella provincia di Brindisi.
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Senza scendere nei particolari e nelle ipotesi – oggetto di valutazione delle Autorità competenti – da tale breve excursus emerge chiaramente che la Dott.ssa Clementina Forleo subisce, con sistematica regolarità, minacce dirette e indirette correlate all’attività che svolge.
Subito dopo la revoca della tutela su auto non protetta alla Dott.ssa Clementina Forleo, parte dell’opinione pubblica, profondamente indignata per l’accaduto, ha inoltrato molteplici appelli alle istituzioni italiane e a diversi politici nazionali senza però avere risposta o giustificazione alcuna.
La normativa nazionale in materia di “presupposti per l’adozione di misure di protezione e vigilanza”, con riferimento ai criteri che devono essere considerati ai fini dell’assegnazione di un’adeguata misura di tutela, prevede che devono essere tenuti in considerazione “ […] gli incarichi rivestiti anche in passato dal soggetto da tutelare e la visibilità acquisita”.
Elementi, questi, che non sembrano essere stati oggetto di debita valutazione da parte delle Autorità nazionali competenti, nel momento in cui hanno disposto la revoca della tutela su auto non protetta alla Dott.ssa Clementina Forleo.
Alla luce anche del peculiare sinistro stradale emerge chiaramente come le Autorità nazionali competenti hanno sottovalutato (e continuano a sottovalutare) la situazione di costante pericolo in cui versa la Dott.ssa Clementina Forleo.
Come si può giustificare la revoca della tutela alla Dott.ssa Clementina Forleo, rispetto ai livelli di protezione (vigilanza generica radiocollegata e la più pregnante tutela su auto non protetta) che, allo stato dell’arte, vengono garantiti a politici e a colleghi della stessa che non vivono in una situazione di costante pericolo?
Le Istituzioni italiane stanno dimostrando che non rientra tra le loro priorità l’incolumità della Dott.ssa Clementina Forleo, magistrato che svolge con serietà e professionalità il suo lavoro.
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È sulla base dei fatti e delle considerazioni sopra enunciate che ribadiamo la necessità che la Commissione interpelli le Autorità italiane competenti, affinchè chiariscano le motivazioni poste a fondamento del provvedimento di revoca della tutela su auto non protetta, disposto nei confronti della Dott.ssa Clementina Forleo.
Segue elenco dei firmatari:
NOME COGNOME NUMERO DOCUMENTO C.I. FIRMA
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