“Nel febbraio del 1993 Scalfaro ha ricevuto dalla mafia una lettera dove si chiedeva il mio allontanamento. Fatto sta che dopo qualche mese fui cacciato”.Nicolò Amato, direttore del Dap dal 1982 al 1993, parla della stagione più nera per le istituzioni italiane in una lunga intervista adAffaritaliani.it: “Il Presidente della Repubblica decise la mia destituzione nonostante la cosa non fosse di sua competenza. Perché fui mandato via? Sapevano che avrei proseguito sulla strada del carcere duro”.
Si può parlare di trattativa? “E’ un fatto che le richieste della mafia siano state accolte“. E sulla versione dell’ex ministro della Giustizia Conso: “E’ impossibile che abbia deciso da solo la revoca del 41 bis. E al Dap più che Capriotti, comandava il suo vice, Di Maggio“. Chi cede non è perseguibile, ma secondo Amato “non si sarebbe mai dovuto cedere alle pressioni di Cosa Nostra”. E sulla Commissione Antimafia che ha deciso di non riconvocarlo: “Ora so molte cose in più di quando sono ascoltato. Se c’è voglia di arrivare alla verità? Bisognerebbe chiederlo a chi la cerca”.
Un’intervista importante di oggi su Affari Italiani.