Se avete tempo e voglia andate a rileggervi questo post (che mi hanno contestato in molti, “alleati”, del resto).
Poi leggete la notizia qui e il comunicato stampa del consigliere regionale del PD Angelo Costanzo che dice:
“Sono sereno – dichiara – perché i 5mila 642 voti che ho ottenuto sono arrivati per consenso politico e radicamento sul territorio e nulla hanno a che fare con la mia presenza nel Consiglio di amministrazione dell’Aler. Il problema sorto sulle mie dimissioni dall’Aler non fa venire meno il consenso avuto. Un risultato, arrivato nelle elezioni regionali nel marzo del 2010 dopo anni d’impegno sociale e politico. Questa è la verità e lo sanno anche gli esponenti del Partito Radicale che dopo un anno dalla mia elezione hanno proposto un ricorso sulla base di una normativa che prevede l’ineleggibilità di candidati che ricoprono cariche nei Consigli di amministrazione di enti regionali perché potrebbero trarne vantaggio rispetto ad altri candidati. Da lì non ho tratto nessun vantaggio. Spiace che i Radicali, con la loro azione, facciano venire meno la rappresentanza del territorio di un esponente dell’opposizione che in questi due anni e mezzo ha fatto del proprio meglio per svolgere il proprio lavoro con serietà e impegno, come a volte è stato riconosciuto anche dagli esponenti della maggioranza”.
Ora, Angelo Costanzo è un collega serio, impegnato e competente. Uno di quelli che nel Consiglio Regionale della Lombardia fa bene il suo lavoro e (secondo me) rende onore ai bisogni dei cittadini lombardi.
Ma qualcuno mi spieghi perché poi abbiamo un atteggiamento bifronte sulle firme false di Formigoni a cui il celeste sempre risponde mettendoci di fronte i voti che sono arrivati per consenso politico e radicamento sul territorio. Dice così anche lui.
Perché dobbiamo metterci d’accordo sul rispetto delle regole. O sì o no. E secondo me sono ineleggibili coloro che non rispettano le regole. Punto. Anche se tra Formigoni e Costanzo mi auguro di avere solo il secondo, presto, nella prossima Regione Lombardia.