Il 25 aprile in orario di cena tarda ero appena giù dal palco a tavola con la scia del sipario chiuso e un partigiano di lunga data. Lui era con gli occhi vivi, lo sguardo veloce e il karaoke che gli rimbalzava nelle orecchie. Si parlava di 25 aprile dimenticandosi di avere a tavola qualcuno che li ha visti tutti.
Poi Frà Diavolo (il suo nome di battaglia) si è inserito nel discorso raccontando del suo allontanamento forzato dalla sua Lerici. – perchè se ci prendevano – dice – ci avrebbero sparato. Lo sapete che si sparava? –
In quella domanda c’è tutto il niente del 25 aprile di marketing “neo democratico”, del revisionismo prepotente e c’è il sospetto sessant’anni dopo che loro pensino che noi non si sia capito nulla.
In mezzo al tavolo c’era un vassoio di fritto scaldato male.