“Si offre una narrazione delle vicende di mafia che è estremamente semplificata – ha detto a Rainews il Procuratore di Caltanissetta. – Da una parte ci sono Falcone, Borsellino e gli uomini di Stato uccisi per l’affermazione della legalità. Dall’altra parte ci sono i Riina, i Provenzano, ex villici, che vengono rappresentate come icone assolute della mafia. Ma dove li mettiamo i colletti bianchi che sono capi organici della mafia? Parlo di architetti, medici, ingegneri…che sono collusi. Ma ci sono anche uomini dello Stato dei quali è stata accertata con sentenza definitiva la complicità con la mafia. Parlo di presidenti del consiglio, vertici dei servizi segreti, capi della polizia, assessori regionali. Io credo che senza questi colletti bianchi e senza gli uomini di Stato collusi, la mafia dei Riina e dei Provenzano sarebbe stata debellata da un pezzo. Non possiamo distorcere la verità e raccontare ai giovani che la mafia è solo estorsioni e spaccio, bisogna raccontare il fenomeno nella sua complessità – ha aggiunto Scarpinato. – Se noi non li aiutiamo a capire, rischiamo di fargli subire ancora la mafia, che si evolve sempre di più ed è componente del potere”.
Roberto Scarpinato