Dopo gli ultimi arresti sull’asse Milano-Reggio Calabria c’è un’aria di festeggiamenti. E se la soddisfazione è comprensibile (se si può essere soddisfatti dell’arresto di un Giudice, di un avvocato e di un Consigliere Regionale, a dimostrazione di una ‘convergenza’ ormai ai livelli più alti delle istituzioni democratiche) mi sfugge come non possa alzarsi (subito) l’allerta. Perché la magistratura interviene spesso sulle macerie e la bonifica è un’opera sociale, politica e culturale. L’ombra peggiore però è lo scenario di talpe nelle procure che rimanda agli anni più bui di questo Paese. Mentre qualcuno a Milano parla ancora di “infiltrazioni” senza voler vedere che gli “infiltrati” hanno le redini del gioco.