Il ‘fattore famiglia’ (strabico come lo si può aspettare da un mendace professionista come Formigoni e le sue strumentalizzazioni) che, ci avevano detto, avrebbe “rivoluzionato il welfare lombardo” è sparito dall’agenda di governo, lo scrive oggi Repubblica:
la sperimentazione annunciata da Roberto Formigoni deve ancora iniziare, ma il governo ha già bocciato il fattore famiglia. Che è sparito dal piano Nazionale per la famiglia approvato ieri dal consiglio dei ministri. L’assessore regionale alla Famiglia ciellino Giulio Boscagli protesta: «È grave la sparizione del fattore famiglia — dice — Davanti all’attuale crisi è necessario più che mai, invece, ripartire dalla famiglia e da una maggiore equità nella compartecipazione ai servizi». Nei mesi scorsi, la giunta regionale aveva approvato una riforma che prevedeva di introdurre un indicatore di reddito che tenesse conto non solo dei reddito e del patrimonio, ma anche del numero dei figli di ogni nucleo familiare.
Noi avevamo detto qualcosa in tempi non sospetti. E teniamolo a mente per i prossimi giorni. Perché il fallimento del “modello Formigoni” è un percorso di tanti, nemmeno piccoli, fallimenti politici. Oltre che giudiziari.