Non se se influisca, certamente mi condiziona, il fatto che stia lavorando su di lui e quindi il mio libro e spettacolo L’amico degli eroi (a proposito: abbiamo bisogno di voi per riuscire a produrlo, trovate tutto qui) mi induce ad un’ossessione dellutriana, ma certo leggere che Marcello, rinchiuso come un mafioso o un politico qualsiasi nel carcere di Parma, minacci lo sciopero della fame perché ha bisogno di libri è letteratura spinta.
Ed ecco l’annuncio: “Dell’Utri sarebbe disponibile a rinunciare alla tv, all’ora di socialità diurna pur di riavere i suoi libri. Se non riesce in qualche modo a ottenerne di più (tenendo conto che già riceve poca carta, e anche le sue penne non può usarle perchè contengono alcol), per leggere, studiare e e anche scrivere, farà lo sciopero della fame. Lui lo ha annunciato alle guardie. E io lo divulgo perchè voglio che si sappia: un conto è accettare la condizione carceraria, un conto è scontare la pena, un conto è essere recluso con un caldo asfissiante anche se il reparto che lo detiene dovrebbe essere climatizzato. Ma non si capisce perchè non debba avere i libri. Non dico una biblioteca, ma un numero più adatto, almeno cinque alla volta, perchè possa fare quello che ama di più. Nelle carceri un problema grosso è la noia. Va bene espiare la pena. La tortura psicologica no, non è tollerabile”.
Capito? va bene la noia ma solo due libri alla volta no, non è tollerabile.