Si arrabbia. Esce dal personaggio (pessimo) che si è cucito addosso e dice le cose come stanno:
“Occorre invece ristabilire la verità: Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l’è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del PD si dimettessero, come Presidente del Consiglio ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, certamente persona degnissima, che farà capo come dice la legge allo stesso Presidente del Consiglio.
Assistiamo a una pericolosa bulimia da potere, che elimina gli anticorpi democratici. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea, chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito”.
Ha scritto così l’ex Sindaco della capitale e, in una democrazia allenata, questa accusa muoverebbe almeno una discussione politica e invece vedrete che anche questa passerà come uno sfogo personale, e tutti gufi quelli che ne scrivono.