Matteo Messina Denaro e l’amante: lo definiscono “galante” per timore reverenziale verso quello che comunque è l’ultimo padrino di Cosa Nostra ma dalle carte delle indagini della Procura di Palermo sorge il dubbio che Matteo Messina Denaro non abbia rispettato in tutto e per tutto il decalogo del buon mafioso che nel secondo comandamento recita “non si guardano mogli di amici nostri”.
Matteo Messina Denaro e l’amante: tradimenti e gelosia
Tra i documenti e le conversazioni ritrovate dopo il suo arresto spunta la coppia Emanuele Bonafede e Lorena Lanceri vicinissima al boss, tanto da ospitarlo abitualmente a pranzo e a cena nella loro abitazione di Campobello di Mazara. Bonafede (della stessa famiglia che ha prestato l’identità falsa al boss) si era presentato con la moglie ai carabinieri poco dopo l’arresto dicendo di conoscerlo con un falso nome (“Francesco Salsi“) e di avere fatto amicizia ignorando la sua vera identità. Tutto falso. La moglie Lorena (chiamata “Diletta” nei
pizzino) si occupava di smistare la posta del boss. E non solo: è sua la lettera innamorata ritrovata a casa della sorella di Messina Denaro in cui Lanceri diceva a Messina Denaro che “qualsiasi donna nell’averti accanto si senta speciale” definendolo “un regalo in grande stile”. Solo riverenza Non si direbbe vista la gelosia di un’altra Bonafede, Laura, anche lei sposata, che confessa la propria gelosia per l’auto parcheggiata vicino a casa di Lorena Lanceri (“non sapere se eravate soli, se ti saresti fermato ancora a lungo, se … se … se … potrei
dire mille se”). Insomma, anche in fatto di corna la mafia non è più come una volta.
L’articolo Matteo Messina Denaro aveva l’amante: non c’è più la mafia di una volta pure nelle corna sembra essere il primo su LA NOTIZIA.