“Credo sia doveroso essere qua per ribadire la posizione del governo italiano e forse anche rendersi conto personalmente di quel che serve a un popolo che si batte per la libertà”. È quanto ha detto Giorgia Meloni al suo arrivo a Kiev dove, ieri mattina, la premier è stata accolta dalla delegazione del governo ucraino con un mazzo di rose e da una rappresentanza dell’Ambasciata italiana e dall’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk.
La Meloni ce la mette tutta per nascondere la delusione di un viaggio che avrebbe desiderato molto più appariscente
La presidente del Consiglio ce la mette tutta per nascondere la delusione di un viaggio che avrebbe desiderato molto più appariscente e che invece è stato smorzato dalla visita del presidente Usa Joe Biden. È una Giorgia Meloni che prova a riprendersi la scena internazionale, promettendo nuovi aiuti militari a Kiev anche se ha frenato sull’invio dei tanto agognati caccia, e a seppellire le infelici uscite del suo compagno di governo Silvio Berlusconi.
Zelensky spara contro il Cavaliere e gela il premier Meloni: “A Berlusconi non hanno mai bombardato la casa”
“Non siete soli. Combatteremo per voi e la vostra libertà”, ha ribadito poi Meloni prima di lasciare Irpin per tornare a Kiev. Come dire: non ascoltate il mio collega di governo e fidatevi di me. Caso chiuso? Macché. In serata a tornare sulle parole di Silvio è stato Volodymyr Zelensky che ai cronisti che gli chiedevano un commento sulle parole di Silvio, ha gelato tutti: “Credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata e che nessuno ha ammazzato i suoi parenti”.
È una Giorgia Meloni visibilmente scossa quella arrivata a Kiev. “È sempre diverso vedere con i propri occhi credo che aiuti anche gli italiani a capire” ha aggiunto la presidente del Consiglio e, a chi le domandava se fosse emozionata ha risposto: “Sono curiosa, determinata a capire quello di cui questo popolo ha bisogno”. Ben venga che Meloni veda con i suoi occhi. Magari ci si aspetterebbe che i politici (tutti) possano empatizzare in ogni occasione con più predisposizione e intelligenza.
Chissà cosa ne penserebbe Meloni, ad esempio, di vedere “con i suoi occhi” come si sta a caracollare in mezzo al mare dopo essere stati violentati dai libici aggiungendo giorni di viaggio a un viaggio che è infernale per scelta del suo governo e del suo ministro Piantedosi. “L’Ucraina apprezza la pronta risposta del presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, che ha ribadito il sostegno incrollabile del governo italiano all’Ucraina dopo le dichiarazioni inaccettabili di Berlusconi”, ha detto all’Ansa l’ambasciatore ucraino a Roma Melnyk, rispondendo ad una domanda su come giudichi le posizioni dei diversi partiti italiani nel sostegno a Kiev anche dopo le ultime dichiarazioni del leader di Forza Italia su Zelensky.
Durante la sua visita a Irpin, Meloni ha autografato la bandiera della città, lasciando la sua firma accanto a quella di altri leader che in questi mesi hanno visitato quest’area dell’Ucraina particolarmente colpita dall’aggressione russa. Il Governo italiano ha consegnato alle autorità locali due generatori a supporto delle infrastrutture critiche, accanto a due dei 45 mezzi dei vigili del fuoco donati sempre dagli italiani, Meloni ha detto: “Continuiamo a lavorarci”.
Kiev, ha detto ancora il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, “è grata alla presidente Meloni per la sua leadership e per il suo impegno nel continuare a sostenere l’Ucraina”. “Contiamo sull’ulteriore pieno sostegno da parte dell’Italia nel vincere la pace per l’Ucraina, ristabilire la sua sovranità e integrità territoriale e portare la Russia a rispondere dei suoi crimini”, ha aggiunto.
“Guardiamo inoltre al ruolo costante di Roma – ha proseguito Nikolenko – nel rafforzamento delle capacità di difesa dell’Ucraina per proteggere il nostro popolo dalla brutale guerra della Russia, L’Ucraina accoglierebbe con favore il sostegno attivo di Roma per l’attuazione della formula di pace del presidente Zelensky e il progresso dell’integrazione dell’Ucraina nell’Unione europea e nella Nato”. Il sostegno di Giorgia Meloni è chiaro. Quello del suo governo invece è tutto da chiarire.
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