Sul fatto che la sfera personale e privata sia o no anche “politica” si dibatte ogni volta. Quanto possa essere “personale”che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si separi via social un venerdì mattina dopo due giorni in cui una rete televisiva legata a un partito di governo ha evidenziato i censurabili comportamenti dell’ormai ex dimenticabile compagno Andrea Giambruno, è tutto da vedere.
Figli e bambini di serie A di serie B
Dicono che non ci debbano finire in mezzo i bambini. L’affermazione tagliata così appare pressoché incontestabile. Eppure di minorenni dati in pasto dalla politica ne abbiamo visti decine. Ci sono ad esempio i figli delle coppie omogenitoriali presi a calci dalla politica con l’iter parlamentare della controversa proposta di legge, presentata da Fratelli d’Italia, che intende rendere la gestazione per altri reato universale, ossia perseguibile se commesso all’estero da un cittadino italiano. Trentatré certificati di nascita relativi a 33 coppie di mamme registrati dal sindaco Sergio Giordani dal 2017 a oggi sono state impugnate a Padova, dopo Milano, e potrebbero provocare dei figli orfani per decreto perché la politica si è interessata del “personale” proprio “mettendo in mezzo dei minori che non c’entrano nulla”. Non lo diciamo noi, lo dice chiaramente il Parlamento europeo che condanna le istruzioni impartite dal governo italiano al Comune di Milano di non registrare più i figli di coppie omogenitoriali. Ritiene che questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli, ritiene che tale azione costituisca una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 ed esprime preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscriva in un più ampio attacco contro la comunità LGBTQI+ in Italia. Questo è “personale” o “politico”?
Definire usa e getta i matrimoni finiti degli altri è personale o politico?
Nel 2019 Giorgia Meloni votò contro la legge cosiddetta “sul divorzio breve” dicendo «no al matrimonio usa e getta soprattutto in presenza di figli. I bambini non sono un dettaglio: vanno tutelati sempre». Definire “usa e getta” i matrimoni finiti degli altri è “personale” o “politico”? Credere che la tutela dei figli passi per il mantenimento di relazioni che non funzionano solo per incagli burocratici è “personale” o “politico”?
Attaccare la giudice Apostolico tirando in ballo il figlio è personale o politico?
Ancora. I recenti attacchi alla giudice Iolanda Apostolico di Catania presa di mira dalla maggioranza di governo per avere applicato leggi che smontano il decreto Cutro hanno riguardato anche un risibile processo (finito in un’assoluzione) di suo figlio: sono un aspetto “personale” o “politico”? E questo è solo uno delle decine di casi di magistrati che sono stati attaccati dalla politica su aspetti personali e non nel merito delle loro decisioni. Il caso del calzino turchese del giudice Mesiano che solo un giorno prima aveva condannato la Fininvest a pagare una multa milionaria per danni alla Cir di Carlo de Benedetti è un caso-scuola: ripreso mentre andava dal barbiere e giudicato per il colore delle calze. È “personale” o “politico”?
I consigli per evitare di essere stuprate erano politica o paternalismo d’accatto?
Ancora. I membri dei partiti di maggioranza che per settimane hanno giudicato le scelte personali della scrittrice Michela Murgia ritenevano che fosse un aspetto “politico”? Ancora: tutte le volte che i partiti di maggioranza (ma anche lo stesso Giambruno con il noto lupo) hanno spiegato alle donne come dovrebbero comportarsi per non essere molestate o peggio ancora stuprate hanno fatto “politica” o paternalismo intervenendo nella sfera privata? Un esempio recente: la presidente del Consiglio che interviene sui suoi social su uno spot pubblicitario entrando nel dibattito sulla rappresentazione delle coppie separate è un atto “personale” o “politico”? Ma soprattuto: decidere quale sia la formula giusta della famiglia che rispetti le tradizioni e decidere chi possa amare chi e in quale modo è una questione “personale” o “politica”?
Ognuno è libero di vivere come crede, a disturbare è l’ipocrisia
Questa maggioranza ha costruito la sua propaganda su tre aspetti che non hanno nulla a che vedere con il ruolo istituzionale. Dio rientra in una sfera religiosa e quindi privata all’interno di uno Stato che si definisce laico per Costituzione. La famiglia è il risultato di volontà (e incidenti, come la presidente del Consiglio ha appena provato sulla sua pelle) che non hanno nulla a che vedere con la politica. La Patria tanto decantata è inserita, per Costituzione, all’interno di ordinamenti di legge sovranazionali. Non funzionerà l’ipocrisia dei moralisti di governo. Giorgia Meloni è libera di prendere le decisioni personali che preferisce e come preferisce, Matteo Salvini è libero di avere figli con chi preferisce. Nessuno li giudica. Molto semplicemente stiamo facendo notare che è l’ipocrisia che ci disturba perché lancia falsi segnali virtuosi.
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