‘ndrangheta/ Cavalli (IDV): a Brescia la mafia non esiste, ma i Fortugno sì
A margine della sua partecipazione alla manifestazione davanti al Tribunale di Brescia il consigliere regionale di Idv Giulio Cavalli afferma che le condanne di primo grado a 10, 6 e 4 anni di reclusione dicono che chi ha additato i fratelli Fortugno come inquinatori organizzati del vivere civile imprenditoriale bresciano non può più essere definito visionario.
“Marcello, Rocco e Gaetano Fortugno si contrappongono – continua Cavalli – a quella società civile che dopo la manifestazione di oggi (e con le condanne inflitte) vuole dire ad alta voce che per loro, così come per le altre famiglie che inquinano le nostre zone, a causa dei loro metodi di fare business non c’è più posto e non saranno più tollerati”.
Dice il consigliere Cavalli che “questa sentenza è l’apertura di un percorso che deve obbligare i cittadini ad essere più consapevoli e a prendere una posizione netta di fronte a reati dal retrogusto mafioso”.
“Del resto, aggiunge Cavalli, nonostante la desolante esibizione di uno dei fratelli Fortugno che, come nelle peggiori commedie ha dichiarato che a Brescia la mafia non esiste, oggi a Brescia sappiamo che esistono i Fortugno”.
“La sentenza di primo grado proietta l’immagine di un intreccio di malaffare e criminalità diffuso sul territorio bresciano che, però, è già accaduto. E’ necessario arginare ciò che sta accadendo ora e che le carte giudiziarie non possono dirci”.