Vai al contenuto

Nel congresso del Pd irrompe il candidato Guizzetti e vale la pena raccontarlo

Il bergamasco Antonio Guizzetti, un passato alla Banca mondiale, si fa avanti per la segreteria del Pd con la sfida di raccogliere a tal fine 4mila firme. Lo annuncia lui stesso in un’intervista su repubblica.it. «Mi considero un underdog, uno sfavorito. Non appartengo a nessuna corrente interna né a gruppi di potere, ma credo che la mia trentennale esperienza internazionale possa dare un contributo importante al Pd». «Avverto nel percorso congressuale una certa improvvisazione, mancanza di competenze e progettualità», continua. «Bonaccini è sicuramente un ottimo amministratore. Per le idee mi sento più vicino a Schlein, ma ho anche una grande stima per Gianni Cuperlo. Credo che il Pd abbia bisogno di un rinnovamento totale della classe dirigente, di abbattere le correnti. Il segretario non lo decidono Bettini e Franceschini». Negli anni Novanta, quando ha iniziato a lavorare alla Banca Mondiale, riferisce di essere stato «a stretto contatto con Draghi – racconta -. Credo che abbia interpretato molto bene il suo ruolo: è riuscito a dare una boccata di ossigeno alla Banca mondiale». Come capo del governo, a suo avviso, Draghi invece «non è stato capace di interpretare quel ruolo di mediazione e compromessi che un politico italiano deve fare per poter gestire la cosa pubblica. Non ha potuto dare quel contributo che un uomo del suo valore avrebbe potuto dare ad un Paese come l’Italia».

Tutti si chiedono: ma chi è Guzzetti? Cercare tra il suo passato è un viaggio che provoca vertigini. Dal Messaggero Veneto scopriamo che a gennaio del 2011 «si è autoinvitato con una semplice mail, direttamente dall’America» alla cerimonia per il Premio Nonino e spiegare che «l’Italia si salverà attraverso le capacità imprenditoriali di famiglie come i Nonino». In un’intervista a BergamoNews dice di sé: «Bergamo mi è sempre stata un po’ stretta. Sono un po’ sessantottino, nel senso che appartenevo al movimento studentesco. Dopo il Liceo decisi di frequentare la Bocconi perchè già allora ero molto interessato alle problematiche dei Paesi in via di sviluppo. Io non volli mai entrare nel business di mio padre perchè anche se era buono, generoso e cattolico, per me era un capitalista, quindi stava dall’altra parte della barricata. Andai a fare un dottorato alla London School of Economics, perchè pensai che la carriera universitaria mi potesse offrire un buon compromesso per quello che volevo fare: aiutare la società e guadagnarmi da vivere. Poi feci un altro dottorato a Parigi, Doctorate d’Etat, e quando tornai in Italia, il rettore della Bocconi mi contattò dicendomi che c’era una richiesta da parte della Banca Mondiale di mandare dei giovani economisti a Washington…».

Molto si evince dalla sua pagina Facebook. E qui si rischia di avere le vertigini. Di certo non amava molto il presidente della Repubblica Mattarella se è vero che il 30 gennaio del 2015 scriveva «Incantatore di Serpenti: Come ha fatto “Renzie” a sdoganare – rendendolo “credibile” e quindi “presidenziabile”, come la “embedded” stampa italiana oggi applaude all’unisono – un personaggio come Sergio Mattarella (quelli che – secondo “Renzi I” – dovevano essere tutti rottamati per favorire un ricambio della “classe politica italiana”) definito “Umille Servitore dello Stato” (ahahaha!) e farlo – forse (D’Alema pensaci tu!) – diventare Presidente della Repubblica Italiana Massoneria, Logge, Tri – Lateral, Grande Vecchio, Please help me!». Per ribadire il concetto scriveva «JE NE SUIS PAS SERGIO MATTARELLA !». Ma nel suo profilo parla di tutto. Chiedeva di “annullare Expo”, inneggiava alla “rivoluzione proletaria” («In talia non ci sono i soldi per la cultura, la scuola, la sanità, le pensioni, eccetera ma le infrastrutture costano mediamente 30% in più del loro costo “reale” di mercato con personaggi che hanno case, ville, conti all’estero, non pagano le tasee, hanno vitalizie da decine di migliaia di Euro, eccetera e impuniti rapinano le casse pubbliche»), se la prendeva con le cooperative («Le cooperative sono un sistema di malaffare che paga tangenti per ottenere lavori, commesse,eccetera, per di più legate a partiti di sinistra. VERGOGNA»).

Opinioni sulla geopolitica Nel 2015, commentando la dichiarazione di Obama dopo l’uccisione di Giovanni Lo Porto, Guizzetti scriveva: «Stessa Storia di Sempre: Obama si scusa e promette un risarcimento in dollari (gli USA comperano tutto con i dollari, anche il dolore delle persone) alla famiglia di una morte avvenuta 4 mesi fa (ne aveva parlato a Renzi in occasione della recente visita del nostro PM alla Casa Bianca Se No: colpevole Obama, Se Si: colpevole Renzi). Poi, quale diritto hanno gli USA di invadere, uccidere, bombardare in qualsiasi angolo del mondo per combattere il terrorismo (quale?). Mondo Cane». Una candidatura “frizzant”, non c’è che dire.

Buon martedì.

Nella foto Antonio Guizzetti (dal suo profilo facebook)

L’articolo proviene da Left.it qui