Quintali di parole. Quintali di carne morta. Quintali d’acqua. E ogni volta le parole che sono più o meno le stesse. E questa sensazione che non cambi niente, mai niente, con un’immobilismo che uccide più di un esercito.
Io, per ora, non ho niente di intelligente da dire, non so nemmeno che colore ha il mio dolore. Quindi niente da scrivere. Ora.