Ne scrive Elisa Sola qui. Ora arriva anche l’ispezione ministeriale:
«Quello che è successo – prosegue il testo scritto da F.Z. – è inaccettabile e inammissibile. Posso comprendere fino in fondo le tue reazioni di sconforto. È un momento molto difficile e lo stai vivendo come tale. Ma ti riprenderai, amica mia. Sei forte, e la tua volontà avrà ragione anche della grettezza dei giudici. Puoi combattere, e non combatterai da sola. Le battaglie le vincono gli eserciti, e credimi: in questo momento sono in corso delle grandi leve». La diciannovenne ha telefonato all’avvocato Virginia Iorio, che assiste Laura, per comunicarle che a Roma ci sarebbe un piccolo gruppo di ragazze che si starebbe mobilitando per scendere in piazza. «Una manifestazione di solidarietà», è l’idea a cui si sta pensando. «Posso solo immaginare quanto sia difficile, ma ogni tuo gesto è giustificato», scrive la ragazza alla dipendente della Croce rossa di Torino, e aggiunge: «Ti prometto che andrà tutto bene. Lotteremo, manifesteremo, protesteremo per te. Nessuna sorella resterà abbandonata. Non vergognarti di nulla e piangi finché ne hai bisogno. Sei perfetta così come sei. Hai ragione tu. Non hai fatto nulla di sbagliato. Sei bella, dolce, forte, speciale. Sei una regina: una regina che si riprenderà il suo regno e la sua corona. Non avere paura. Tutto si aggiusterà. Le tue sorelle sono dalla tua parte. Non sei sola, e mai più lo sarai. Un grande abbraccio da Roma. Buona fortuna, amica mia».
Non è l’unica espressione di affetto che è arrivata alla crocerossina. Racconta l’avvocato Iorio: «Dopo la pubblicazione dell’articolo in cui si racconta la storia di Laura, ho ricevuto un centinaio tra telefonate, mail, messaggi da parte di private cittadine. Da Padova, Milano, da Napoli. Sono sconvolta, è stata una botta di vita, per lei e per me. Ci chiamano anche solo per dire: ‘abbiamo letto, coraggio, noi ci siamo».
E mentre a Roma si pensa a manifestare, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, tramite l’ispettorato, avrebbe chiesto – come riporta Ansa – accertamenti preliminari sul caso relativo alla decisione assunta dal tribunale di Torino. «Era come se mi avessero violentata la seconda volta», aveva detto Laura dopo aver sentito pronunciare dalla Corte l’assoluzione per l’imputato e l’ordine di trasmettere gli atti al pubblico ministero affinché si indaghi per calunnia su di lei.