Vai al contenuto

Non erano pronti ma non sono nemmeno capaci

A un certo punto passa per sbaglio un emendamento firmato dal dem Andrea Gnassi: 450 milioni di euro per i Comuni e per Anci. Poi si corre per recuperare l’errore. C’è da capirlo, 450 milioni di euro sono una cifra maggiore rispetto a quella messa a disposizione per tutte le modifiche parlamentari.

La manovra è un quasi fallimento nei contenuti e nei modi. Giorni di preoccupazione al ministero, tra i funzionari, in Bankitalia per una quadra che non si riusciva a trovare. A Giorgia Meloni e compagnia viene facile raccontare che la colpa sia dell’opposizione. La “colpa dell’opposizione” è un condono sempre disponibile per tutti i governi. Due giorni fa rifletteva il deputato del Terzo polo Luigi Marattin: «Se la maggioranza ha i numeri per fare passare i provvedimenti che c’entra l’opposizione?»· Ed è proprio così.

Forse sarà che il centrodestra ha elargito promesse (molte irrealizzabili e molte molto stupide) per anni e ora alla prova dei fatti si ritrova con la coperta troppo corta. «Non è un problema di idee, è un problema di fondi», spiega il leghista Giorgetti. Certo, con una disponibilità infinita di soldi la legge di Bilancio sarebbero capaci di farla tutti, perfino i bambini.

La manovra di un governo, soprattutto la prima manovra di un governo, è la messa a terra del proprio manifesto politico e questa manovra finanziaria è esattamente la fotografia di una destra pasticciona e pasticciata, divisa in mille rivoli anche dentro i partiti che la compongono, senza nessuna idea. Per settimane abbiamo discusso di provvedimenti che non ci sono (dal Pos, al tetto dei contanti e così via) perché questa maggioranza continua ad adottare le tecniche dell’opposizione: distoglie, fa rumore, solletica un populismo rivoluzionario molto naïf. Ma qui non c’è nulla da cui distogliersi perché nelle carte c’è un’idea economica di Paese che è molto la copia sbiadita di Draghi e per il resto contiene le solite stolide teorie della destra.

Ieri sera nelle trasmissioni televisive, a poche ore dalla legge di Bilancio in aula, si discuteva di cinghiali che finalmente possono essere ammazzati davanti ai cassonetti sotto casa. L’agenda dei temi di discussione intorno alla manovra finanziaria è un termometro chiaro.

Che non siano pronti ormai è evidente a tutti. Ora c’è il ragionevole dubbio che non siano nemmeno capaci.

Buon giovedì.

L’articolo proviene da Left.it qui