Davide per #nonmifermo apre la discussione alle persone, oltre che ai diritti e al digital divide.
L’arretratezza digitale non incide solo sotto il profilo della sicurezza, ma anche sotto il profilo della competitività.
La mancata conoscenza dei sistemi informatici ci pone in una posizione di svantaggio rispetto a chi sta investendo in questo campo.
Siamo spesso costretti ad affidarci a terzi per risolvere i problemi più banali, ed è così che le aziende restano intimorite dall’informatica e quindi diffidenti verso le nuove tecnologie. Problemi che potrebbero essere risolti con conoscenze minime!
Di frequente, l’analfabetismo informatico pone delle barriere anche nell’utilizzo del software libero, che spesso si traduce in software gratuito. Pensate ai miliardi che potrebbe risparmiare sia il pubblico che il privato non affidandosi più a software proprietario quale Windows e Office, o Mac e iWork. Pensate alle mille possibilità di personalizzazione del software libero, il quale ha un codice sorgente aperto, quindi modificabile e migliorabile da tutti.
Anche in questo caso, la barriera dell’analfabetismo informatico si interpone tra un sistema proprietario poco personalizzabile, ma diffusissimo ed un sistema libero, ma ancora poco conosciuto. Con tutte le conseguenti perdite di chance che questo comporta.
Il resto è qui.