Oggi Pippo Civati è venuto da noi alla sede di LEFT poco dopo la settimanale riunione di redazione. Sì, certo, ha rilasciato le dichiarazioni che avete già letto dappertutto e ha deciso di uscire dal PD. Ma non è di questo che volevo scrivere. No. Conosco Pippo da anni e lo considero un amico, abbiamo condiviso insieme cose molto più delicate e importanti della politica. Quindi sappiate che sono assolutamente soggettivo in questo post, dichiaratamente personale. Gli è costato molto lasciare il PD, a Pippo, perché lui il partito l’ha vissuto da sempre, come si vivevano i partiti una volta (e come credo dovrebbero tornare ad essere): una palestra di opinioni, elaborazione e innovazione. E dentro il PD Pippo ha rapporti soprattutto umani perché ha sempre avuto una visione molto umana del fare politica. Sempre. Anche quando ha sbagliato. Ma soprattutto Pippo ha fatto il passo che tanti, troppi, in questi anni hanno usato per ripararsi dietro la strenue difesa del proprio orticello: in SEL sono in molti a ripetere “se non si spacca il PD non si fa niente” e allo stesso modo le altre frammentazioni a sinistra hanno comodamente eletto Civati come elemento fondamentale per “sciogliersi e ricostruire” (dicono sempre così, l’avete notato? ma non lo fanno mai) sperando (e pensando) che Civati non facesse il passo.
Ora Pippo ha deciso e come si dice in gergo è “a disposizione”: vedrete quanti hanno finto di aspettare lui ma in realtà curavano la propria autopreservazione.
Qui il video con le sue dichiarazioni: