“Speravo meglio sull’immigrazione dove abbiamo lavorato tantissimo”. Tra i comodi guanciali del TG1 nemmeno la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto il coraggio di negare la realtà. Nonostante nella disciplina sia una vera campionessa. Ogni giorno che passa la politica italiana sui migranti del governo italiano segna un ulteriore passo sul sentiero della vergogna. Così mentre il ministro Matteo Salvini spiega in televisione che la cauzione di circa 5mila euro per non essere rinchiusi in un Cpr può essere pagata con “collanine, telefono e scarpe” dal Vaticano Papa Francesco ricorda he non c’è nessuna invasione e nessuna emergenza.
Scontro Roma-Berlino sui migranti. Meloni e Salvini all’attacco di Scholz. Ma gli aiuti alle Ong erano noti da tempo
A dire il vero, che non ci sia nessuna invasione lo dicono da sempre anche i numeri ma la propaganda, si sa, ha bisogno di un pericolo, anche finto. Così ieri mentre il ministro agli Esteri Antonio Tajani si sforzava di ripetere come “il tema dell’immigrazione sia un problema storico ormai talmente complesso a causa delle varie crisi internazionali che non si può affrontare a slogan ma con la politica e la diplomazia”, il collega Salvini se n’è uscito con un altro slogan, affidato ai suoi social network: “Notizia gravissima. La Germania paga le Ong per trasferire clandestini nel nostro Paese”, scrive il leader della Lega, rilanciando l’accusa del ministro alla Difesa Guido Crosetto per i finanziamenti tedeschi a favore della Comunità di Sant’Egidio e per Sos Humanity.
La lotta nel fango contro la Germania è un tema che appassiona molto i partiti di governo e che non serve a nulla per risolvere il problema. Ma l’importante è fare cagnara. Così il ministro degli Esteri di Berlino fa sapere che i due provvedimenti traducono in pratica una decisione del Bundestag, conosciuta da tempo a Palazzo Chigi, dove erano stati debitamente informati. Alla fine anche Meloni si butta nella mischia scrivendo al cancelliere tedesco. La risposta è la stessa: sapevate già tutto.
L’Auswärtiges Amt (il ministero degli Esteri federale), in una dichiarazione all’Ansa, ricorda che “salvare le persone che annegano è dovere giuridico, umanitario e morale” e che “come le guardie costiere nazionali, in particolare quella italiana, anche i soccorritori civili nel Mediterraneo centrale svolgono un compito di salvataggio delle persone in difficoltà con le loro imbarcazioni”. Il ministero aggiunge che il governo tedesco “si sta impegnando a fondo per riformare il sistema europeo comune di asilo in modo sostenibile e solidale”.
Il ministro Crosetto, da canto suo, rilancia con l’invito a Berlino di “appoggiare il piano Mattei” (altro fumo negli occhi di una discussione ogni giorno più imbarazzante) e ci tiene a precisare che “anche l’Italia salva i migranti” e che la Germania si occupa “solo del 5% dei salvataggi”. Nessuno gli deve avere spiegato che in Germania non c’è il mare.
Dopo il flop del Memorandum per l’Africa ai sovranisti non resta che confondere le acque
A proposito del Piano Mattei. Ieri il ministro degli Esteri tunisino Nabil Ammar nel suo intervento alla 78esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York ha chiarito che “la Tunisia non accetterà di diventare il Paese di destinazione dei migranti irregolari” e poiché il cosiddetto “Piano Mattei” si traduce solo in quello si può serenamente dire che sia fallito ancora prima di cominciare.
Intanto in Italia a Trapani in un ex hub vaccinale che avrebbe dovuto ospitare corsi universitari ci sono invece stipati, in condizioni disumane e non adeguate, 1500 persone. Avrebbero dovuto essere al massimo 400 e “per pochi giorni”, avevano assicurato dal ministero degli Interni. Il portavoce di Unicef in missione a Lampedusa segnala come i minori non accompagnati abbiano bisogno di cure e di servizi immediati. Nel pomeriggio l’Unione europea fa sapere di volerne sapere di più sulla “cauzione” che il governo intende chiedere ai migranti. Così un’altra giornata di propaganda e nessun atto concreto è passata.
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