(Scritto per i Quaderni di Possibile qui)
Ma perché bisognerebbe iscriversi a un partito politico nei primi giorni di un anno in cui potrebbe accadere di tutto? Ma perché bisognerebbe dare credito ai partiti, alla politica, in un tempo in cui la politica (e i partiti) dovrebbero essere ai minimi storici? E perché non ci si dovrebbe accomodare tra chi aspetta “la sinistra che verrà” o peggio tra chi “tanto non verrà niente”? Per essere eretici, intanto: perché il “non c’è alternativa” (così come il più sottile “aspettiamo l’alternativa”) sono le migliori garanzie dell’esistente, sono il siero prodotto in gran quantità per garantire l’autopreservazione della classe dirigente. Questo, intanto. Ma non solo.
Mentre gli altri esultano perché hanno una banca o una giuria popolare noi siamo una comunità. Una comunità lunga come tutta l’Italia e larga quanto sono larghe le declinazioni dei talenti e delle intelligenze. Possibile è un “ufficio del cambiamento” aperto dal pubblico tutti i giorni tutto il giorno. Possibile è il perimetro in cui si studia, si propone, si scrive, si considerano le posizioni e le soluzioni: si fa politica, insomma. E non la si fa aspettando il big bang; si fa per partecipare al big bang e dargli i colori che riteniamo indispensabili per un Paese più giusto.
Possibile è già un’organizzazione. Un’organizzazione fallibile, come tutte le organizzazioni umane, con un cuore grande e in mare aperto. Un’organizzazione che si traduce concretamente in una “cassetta degli attrezzi” per fare politica: per organizzare una lista alle prossime elezioni della vostra città, per trovare le competenze specifiche su un tema, per avere una spalla in campagna elettorale e per organizzare il coraggio, che ne serve moltissimo. Qui non si discute di processi fondativi: ci si ingegna sul programma di governo dell’Italia che vorremo, ci si confronta su come rendere migliori le città, le regioni. Noi, in fondo.
Possibile non è una tessera del tifoso. In Possibile ogni comitato è autonomo (entro il naturale spazio del Patto Repubblicano da cui Possibile nasce) e di comitati ce ne sono già quasi 200. Se siete una decina di persone con la voglia di applicare la Costituzione siete un comitato Possibile. La politica si commenta, si critica ma soprattutto si pratica. E, credetemi, ne vale la pena.
Nei primi giorni di gennaio abbiamo ricevuto un importante numero di rinnovi e soprattutto di iscrizioni nuovissime. Pensateci. Noi vi aspettiamo.
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