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La finanza del nulla che strozza il tutto

Don Aldo AntonelliInsomma, cari amici, per mille motivi il regime di accumulazione del capitale fondato sulla finanza privata è entrato in crisi. Più che continuare con le vecchia politiche, occorre prendere coscienza che la politica non può continuare ad arrancare dietro i mercati finanziari ma deve finalmente anticiparli e prevenirli. Siamo di fronte ad una occasione storica per la costruzione di un nuovo e diverso regime di sviluppo.  «Per edificarlo, occorre in primo luogo che l’autorità pubblica abbandoni il ruolo ancillare di prestatore di ultima istanza del capitale privato, e si faccia invece creatrice di prima istanza di nuova occupazione». Non è poco ma il minimo. Non è facile ma urgente.

Pippo e Debora

Loro in testa (ma con moltissimi altri) hanno preso una piazza, espresso, ospitato e ascoltato le proposte, hanno ospitato buone pratiche, hanno illustrato progetti, hanno invitato tutti (gli amici e i meno amici) e raccontato le priorità, le soluzioni possibili e gli scenari da costruire. Li ho seguiti in streaming (mentre cercavo di raggiungerli bloccato, come dice Pippo, nel tunnel Gelmini) e mi sono piaciuti perché hanno fatto politica. Costruire un progetto collettivo per superare i problemi. Il resto è noia: le accuse di corrente, i complotti, i personalismi. Qualcuno mi dovrebbe spiegare perché gli abituali all’onda contraria non possano scendere sul piano politico. Raccontare le loro controproposte e evidenziare le criticità. Perché non farlo lì a Bologna. E perché in questo centrosinistra di soloni l’unica politica dei lìder massimi (che navigano in tutti i partiti della coalizione che non c’è) gareggiano nel ‘mors tua vita mea’ arroccati sempre in difesa. In un eccesso di difesa che tende a dividere. Per imperare. Come si usa da tempo. Io i ragazzi de il nostro tempo li ringrazio per il contributo e mi dispiaccio per la mia assenza. Però, almeno, io non ero influenzato.

Roma: un morto per una rata e l’inondazione

E’ arrivata la rata in scadenza da pagare, quello della mala urbanistica degli ultimi 20 anni. L’ha pagata l’Infernetto, un quartiere residenziale di 1.000 ettari della Capitale d’Italia, con la morte in un seminterrato di un giovane uomo di 32 anni (pare che sia importante dire che era cingalese). Lascia la moglie con una bimba di 3 mesi. Dopo due giorni lavorano ancora le pompe per togliere i 3 metri d’acqua, fango e liquami dai seminterrati di villini tutti uguali, comprati con sacrifici e mutui pesanti.  Una rata in scadenza del lontano (e mai risolto), contratto tra la classe politica romana e i costruttori, che consentiva di costruire praticamente ovunque, anche in zone a rischio idrogeologico, come l’Infernetto, dove le norme su carta stabiliscono che su tre piani una famiglia media di quatto persone abiti in 25 mq (!), così di contenere il carico antropico. Tutto nella legalità perché riportato sulle pubblicità delle riviste patinate della agenzie immobiliari, controllato dagli uffici tecnici, validato dagli studi notarili, ignorato dalla polizia municipale e per ultimo consentito implicitamente dal Comune di Roma. Villini tutti uguali costituiti da seminterrato, piano terra e mansarda, venduti dai costruttori con i bagni nei seminterrati, dove ogni metro calpestabile, a prescindere dall’abitabilità, costa dai 3.000 ai 3.500 euro al mq. Dal notaio si dichiara solo una parte del prezzo, convenendo a nero la restante e con 500 euro gli uffici tecnici rilasciano l’abitabilità. Da leggere l’analisi dell’alluvione romano di Paola de Jesus. E chiedersi perché in Italia non sia possibile che la linea urbanistica sia un punto chiaro dei progetti politici.

Come lui taglierebbe le spese

“Non capisco la pervicaciadella Procura di Milano per un processo che sarà prescritto il 12 gennaio. L’economia processuale vorrebbe che quando un processo si sa essere prescritto non si sprechi tempo ma venga abbandonato. Invece a Milano hanno intensificato le udienze”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando del processo Mills. “Non ho mai conosciuto Mills -spiega Berlusconi – si tratta di una buffonata. Da ora al 15 dicembre mi hanno fissato 21 udienze e dato che i miei avvocati vorrebbero che io passassi cinque-sei ore a definire la linea difensiva, in tutto sarebbero 42 giorni. Questo perché – aggiunge ancora – la Corte Costituzionale ha abrogato il lodo Alfano ed inoltre la Procura di Milano è pervicace visto che questo processo sarà prescritto il 12 gennaio”. 

Il Paese dove si ringraziano gli estorsori

Pubblicato su IL FATTO QUOTIDIANO

Ringraziano gli estorsori

La notizia è rimbalzata nelle agenzie ma sembra non avere preso piede nei dibattiti. Anche perché in fondo succede, mi dicono. E allora se succede significa che è normale? In un momento con le difese abbassate per povertà, sfiducia e moralità comprata al chilo, evidentemente sì.

Lui è Antonino Schillaci, insieme ai fratelli gestisce a Palermo diversi negozi di calzature, ieri al tribunale di Palermo ha testimoniato contro i suoi estorsori rispondendo alle domande del pubblico ministero Francesco Del Bene. Sembrerebbe una bella storia di reazione e di coraggio a vederla così. Fino a quando Schillaci ha detto: “io al signor Ciulla (il presunto estorsore, ndr) devo dire di essere grato perché ebbi la sensazione che ci avesse tirato fuori da una brutta situazione”. L’estorto grato all’estorsore: nemmeno Sciascia si sarebbe spinto a tanto.

Il Presidente di Confocommercio di Palermo ha preso subito posizione (a proposito, chissà quando succederà anche qui nella brillante Milano) e ha inviato un telegramma ad Antonino Schillaci. Lo hainvitato formalmente a dimettersi dal suo ruolo di presidente dei calzaturieri di Confcommercio Palermo. “Appreso delle tue dichiarazioni rilasciate in aula ti invito alle immediate dimissioni – scrive Helg – diversamente provvederemo nelle sedi e negli organi competenti. Certe affermazioni sono inaccettabili e gravissime e certamente non intendiamo passare sopra a comportamenti come questo”.

Lo stesso pm non ha potuto trattenere la reazione ed è insorto contro Antonino Schillaci: “ma lei contro Ciulla è parte civile – gli ha detto il magistrato – ci può spiegare perché si è costituito in giudizio visto che é grato all’imputato?”. Schillaci non ha saputo replicare. Dopo avere pagato al Ciulla settemila euro di pizzo in due tranche da tremilacinquecento euro, Schillaci non ha saputo in quel momento pensare un altro modo, un’altra protezione, un’altra strada di crescita per il proprio lavoro.

Non è nemmeno questione di pavidità. Non solo. E’ diventata l’unica strada immaginabile, lo status quo più rassicurante rispetto a qualsiasi alternativa. Perché se ringraziano gli estorsori allora lo Stato ha perso o si è ritirato. E nel mercato (non solo delle calzature) viene il dubbio che possa avere preso accordi per la sua provvigione.

Biolchini e IDV

Roberto Biolchini lascia IDV. E dice che il progetto di IDV è morto. Anzi, dice, la dimostrazione è che io l’ho mollato. Conosco Roberto e lo stimo pur non condividendo le posizioni politiche (e il suo passaggio lo conferma) ma non credo che il progetto IDV sia l’oggetto della discussione. Perché credo nel rispetto delle posizioni che significa avere la forza di non appoggiarle raccontando le proprie senza focalizzarsi nel demolire il resto. E se ognuno è convinto delle proprie scelte ha modo e tempo per costruire e raccontare. E io che non ho voluto essere l’alibi di me stesso non accetto di essere l’alibi degli altri. Con tutto il rispetto, men che meno per l’UDC. Buon futuro, Roberto e buon lavoro a Luca Gandolfi.

Mafiosi per finta

Facevano finta. E se funziona c’è da chiedersi quanto veramente abbiamo il polso della credibilità delle mafie.

Cinque persone sono finite in carcere altre tre ai domiciliari nella notte a Trapani nel corso di una operazione della squadra mobile denominata “Pizzo al Pomodoro”. In manette sono finiti otto pluripregiudicati del quartiere San Giuliano a Erice. A capo della organizzazione malavitosa: Francesco Paolo Cammareri che si faceva chiamare da tutti “padrino”, ma non aveva alcun collegamento con la mafia. La banda si era specializzata in estorsioni e traffico di droga, eroina in particolare. L’organizzazione si avvaleva anche di ragazzini, “i picciriddi”,  incaricati di eseguire ritorsioni e danneggiamenti ai danni di attività commerciali o anche di accompagnare gli indagati, armati di coltello, presso gli esercizi commerciali taglieggiati di Trapani ed Erice. Gli indagati, a vario titolo, chiedevano la corresponsione mensile di somme di denaro o l’esecuzione gratuita di commesse di lavoro (ad esempio la realizzazione di infissi in alluminio), prospettando la necessità di adempiere a quanto richiesto per assicurarsi la necessaria “protezione” ed evitare spiacevoli episodi di danneggiamento alle attività commerciali.  

“Nebiolo N. 5”, profumo di teatro

da ILCITTADINO

Tra i big Bergonzoni, Baliani e lo stesso direttore Cavalli con la sua dura pièce su Andreotti 

Ha preso forma la nuova stagione della ribalta di Tavazzano 

Come una fragranza storica e preziosa, per intenditori. E in cui si mescolano ingredienti diversi, dalla prosa, alla musica, al cinema, fino alla serate di memoria e di impegno, come quelle dellormai tradizionale Centro di documentazione del teatro civile. Si chiama Nebiolo n°5, come quello Chanel che ha fatto la storia del profumo, la nuova rassegna del teatro Nebiolo di Tavazzano, gestita per il quinto anno consecutivo dalla lodigiana Bottega dei mestieri teatrali, con la direzione artistica dell’autore e attore Giulio Cavalli. Il “profumo” che si respira intorno alla sala via IV novembre è sempre lo stesso, «quello di un progetto che a piccoli passi ci ha portato lontano – spiega lo stesso direttore artistico Giulio Cavalli – , a cui si aggiungono nuove soddisfazioni, come quella di un approccio produttivo in piena collaborazione e sintonia con il Comune e la parrocchia di Tavazzano, con molte associazioni del territorio e con realtà gemelle come il teatro Alle Vigne di Lodi e il teatro di Casale». Tra le novità di quest’anno, infatti, c’è anche il primo segnale di una sorta di un sistema a tre, per esempio con l’inserimento nel calendario di uno spettacolo della stagione del teatro alle Vigne (Urge di Alessandro Bergonzoni, il 23 febbraio all’auditorium Bpl di via Polenghi Lombardo) e la possibilità di pagare il biglietto ridotto esibendo l’abbonamento di una delle altre due sale. Nella prosa, il canto sociale di Vittorio Vaccaro e delle sue Voci del Po (12 novembre), ritratto vivido di uno spazio che è vita e viaggio, lavoro e sopravvivenza di una larga fetta del popolo del Nord; e ancora la Milano degli anni Settanta di Walter Leonardi e Paolo Trotti (Milano 70 Allora, 11 febbraio), finestre di dialoghi “anarchici” e comici, in cui si intrecciano poesia e musica di un periodo ancora buio e a tratti incompreso; fino al “cabaret” di autore unico come Alessandro Bergonzoni (23 febbraio, nella stagione delle Vigne e valido solo per gli abbonati) e alla prosa di narrazione di uno dei più apprezzati attori della scena teatrale italiana come Marco Baliani che porterà a Tavazzano il suo Kohlhaas (2 marzo), scritto con Remo Rostagno e tratto dall’opera Micheal Kohlhass di Heinrech von Kleist, sul difficile destino di un contadino allevatore che solleva domande importanti sulla natura della giustizia umana e divina. In cartellone al Nebiolo anche L’innocenza di Giulio – Andreotti non è stato assolto (19 maggio) di Giulio Cavalli, scritto con collaborazione di Giancarlo Caselli e Carlo Lucarelli. Non mancherà la musica, quest’anno un doppio appuntamento con Munfrà degli Yo Yo Mundi, storie e canzoni d’amore e di festa dei dintorni di Monferrato (10 dicembre) e con i nostrani Aka Beicho che presenteranno il loro nuovo album intitolato A (17 marzo). Due gli appuntamenti anche con la filodrammatiche e la rassegna “Teatro che passione”, che ospiterà ll Pioppo di Luciano Pagetti (con 3 atti e un prologo di Achille Campanile, 14 aprile) e Il Malato immaginario della compagnia Teatro Indirigibile (21 aprile). Novità del 2011, il cinfeforum con quattro appuntamenti organizzati con la collaborazione della commissione cultura, e le serate di storia e memoria stilate insieme al Comune di Tavazzano. Tra gli eventi, Le canzoni di Garibaldi (4 novembre), L’incontro (27 gennaio, con la compagnia Il sipario in scena per narrare la vita di un sopravvissuto a Birkenau) e Tavazzano si racconta, ciclo di serate sulla memoria storica del paese che coinvolgerà direttamente i cittadini. Ad aprire le danze, la serata inaugurale del 29 ottobre con la presentazione della prossima produzione di Giulio Cavalli, sulla corsa e la vita dell’atleta Dorando Pietri. Rossella Mungiello

La denuncia “civile” ancora sul palco  con Dalla Chiesa, Caserini e Biacchessi 

La strage di Bologna e il dolore di chi è rimasto, la testimonianza di Nando Dalla Chiesa e gli intrecci tra mafia e politica nella seconda repubblica, la Resistenza vista da Daniele Biacchessi e le vite dei partigiani lodigiani raccontate dall’Anpi provinciale, la responsabilità dell’uomo davanti al “riscaldamento globale” del pianeta raccontato da Stefano Caserini. Torna anche quest’anno la rassegna di incontri del Centro di Documentazione per un teatro civile, nato al Nebiolo e inserito nel progetto di residenza teatrale finanziato da Fondazione Cariplo. Uno spazio unico in Italia, nato per raccogliere esperienze e testimonianze di denuncia e che dalla sua fondazione porta a Tavazzano le vicende di chi ha fatto dell’impegno civile un modo di vivere e di intendere l’arte. Scrittori, attori, giornalisti, magistrati; tanti i volti di chi è passato nella cornice intima del Nebiolo per raccontare un pezzo, spesso indigesto, d’Italia. E che a breve sarà anche aperto al pubblico come archivio, in cui sono stati raccolti libri e copioni. «Abbiamo concluso da poco la raccolta del primo lotto di materiale – spiega il direttore artistico Giulio Cavalli – e saremo pronti per l’apertura alla consultazione già entro la fine della stagione». Una “fucina” di riflessioni che quest’anno aprirà il suo percorso con la testimonianza del lodigiano Stefano Caserini (18 novembre), della sezione ambientale del Politecnico di Milano, che esplorerà il tema del riscaldamento globale e delle responsabilità, spesso ignorate, dell’uomo. Sul palco del Nebiolo anche Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, a Tavazzano il 20 gennaio, mentre Nando Dalla Chiesa porterà il suo libro “La convergenza” sui legami oscuri tra mafia e politica negli ultimi vent’anni di storia italiana (23 marzo), mentre il giornalista Daniele Biacchessi tornerà al Nebiolo con il suo nuovo volume, “Orazione civile per la Resistenza” (28 aprile), in una serata organizzata in collaborazione con l’assessorato alla pace del comune e l’Anpi. E in cui ci sarà spazio anche per narrare dei tanti lodigiani che hanno combattuto dalla parte dei partigiani tra il 1943 e il 1945. (R.M.)

Teatro Nebiolo: ecco gli abbonamenti

Ne avevamo già parlato qui. Oggi al piccolo (ma intenso) Teatro Nebiolo si apre la campagna abbonamenti. Per partecipare, per esserci, per stare vicini. Se avete voglia qui trovate tutte le informazioni. E il video (preparato con cura da Stefano, che ringrazio).

Il calendario completo della stagione lo trovate qui.

Tutti le iniziative hanno inizio alle ore 21:00 tranne dove diversamente indicato.

Ingresso Intero spettacoli di Prosa – Musica – Teatro, che passione!€ 12,00 – Ridotti* e convenzionati € 8,00 (*Giovani fino a 25 anni, Over 60, Gruppi oltre le 10 persone); Ingresso Cineforum € 4,00. Gli incontri del Centro di Documentazione per un Teatro Civile sono ad ingresso libero e gratuito.

Lo spettacolo URGE di Alessandro Bergonzoni presso l’Auditorium BPL di Lodi è valido solo per i possessori dell’abbonamento Prosa o Adotta una poltrona.

Inoltre, gli abbonati 2011-2012 presentando in cassa la tessera, potranno acquistare i biglietti d’ingresso a tariffa ridotta degli spettacoli che si tengono al Teatro alle Vigne di Lodi e al Comunale di Casalpusterlengo.

Abbonamenti :

PROSA valido per i seguenti 5 spettacoli: 12/11 Voci del Po; 11/02 Milano 70 allora; 23/02 Urge all’Auditorium BPL di Lodi; 02/03 Kohlhaas; 19/05 L’innocenza di Giulio. Andreotti non è stato assolto. Costo € 40,00;

ADOTTA UNA POLTRONA valido per i seguenti 9 spettacoli (Prosa, Musica e Teatro, che passione!): 12/11 Voci del Po; 10/12 Munfra; 11/02 Milano 70 allora; 23/02 Urge all’Auditorium BPL di Lodi; 02/03 Kohlhaas; 17/03 A; 14/04 Il povero Piero; 21/04 Il malato immaginario; 19/05 L’innocenza di Giulio. Andreotti non è stato assolto. Costo € 70,00

CINEFORUM valido per i 4 film in programma: 26/11 Earth; 18/12 Alice in Wonderland; 13/01 Les Choristes; 17/02 Rosso come il cielo. Costo € 12,00

L’abbonato a Prosa o Adotta una poltrona ha la possibilità di mantenere la propria poltrona anche per gli incontri (esclusivamente previa prenotazione).

BIGLIETTERIA

Per prenotare o acquistare i biglietti l’orario è il seguente: da lunedì a venerdì dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Telefono 331 9287538 oppure e-mail info@teatronebiolo.org – Nei giorni di spettacolo la biglietteria apre 1 ora prima dell’inizio della manifestazione.

Il fallimento della tenuta sociale

A inizio settimana è stato presentato l’annuale rapporto della Caritas sulle povertà nel nostro paese. Dalla lettura ermerge chiaramente un dato: le politiche di sostegno economico in campo sociale non aiutano le famiglie, che si trovano ad affrontare il tema dell’assistenza agli anziani, con questi fondi dovrebbero essere creati e implementati i servizi sociali presenti nel territorio. Questi servizi porterebbero, inoltre, nuova occupazione. Il rapporto dimostra come sia necessaria una svolta nel campo della gestione del welfare italiano. In sintesi quale federalismo è possibile,senza tenuta sociale? Con buona pace di qualsiasi leghista di ogni ordine e grado. Gli stessi leghisti che avevano fatto della “devolution” il loro Must. La stessa Lombardia di oggi, dove operai metalmeccanici rigorosamente padani,che fuori il Pirellone la sede di Regione Lombardia, hanno accolto a suon di uova e insulti il trota, che è sembrato decisamente un pesce fuor d’acqua, per dare risposte dall’alto dello scranno che si trova a ricoprire, sembrando un criceto a bordo di un transatlantico. L’unica cosa che sembra crescere in Italia, sempre la febbre delle scommesse, per la gioia dei monopoli di stato. Per non parlare della gestione dilettantesca dell’emergenza profughi, a Lampedusa, Manduria e nella stessea Pieve Emanuele alle porte di Milano, dove se per ora la bomba ad orologeria sta tenendo è solo merito degli operatori di croce rossa e protezione civile, che da buoni tecnici gestiscono come possono questa situazione,dove centinaia di profughi si ritrovano a vivere nell’ozio di un residence, in un limbo eterno, senza poter nemmeno mettersi sul mercato, e riscattare una situazione che non hanno voluto nemmeno loro, trovandosi parcheggiati in un paese terzo senza voce in capitolo. Ce lo racconta Christian Condemi.