Vai al contenuto

Quel boss sul ramo del lago di Como

Beni per 40 milioni di euro, tra cui una villa sul lago di Como non distante da quella dell’attore George Clooney, sono stati sequestrati dalla polizia all’imprenditore Giuseppe Felaco, esponente di primo piano del clan camorristico Polverino, attivo nella zona di Marano, comune a nord di Napoli. Sequestrati anche altre ville e terreni in Campania, nonchè le quote societarie ed il patrimonio aziendale della società Construenda di Capiago Intimiano (Como). (ANSA)

A Milano la mafia esiste

Un bell’evento organizzato dal Movimento 5 Stelle di Milano e da Redazione Qualcosa Di Sinistra. A Palazzo Marino mercoledì 26 ottobre 2011 alle 21, Sala Alessi, a cui ho il piacere di partecipare. Con Nando Dalla Chiesa, Francesco Greco, Ivan Cicconi e Pino Masciari. Introduce Mattia Calise, consigliere comunale Mov.5 Stelle Milano. Qui l’evento facebook. Perché parlarne è un dovere. A Milano.

Code, ticket e la differenza tra le parole

Avevamo chiesto all’assessore di applicare una moratoria sulla ‘rivoluzione’ delle esenzioni ticket in Lombardia. Mica per grandi sofismi ma almeno per le centinaia di persone in coda agli sportelli e per gli impiegati ingolfati da code che si impigliavano nelle porte. Anche perché in coda ci sono gli anziani, i malati e (per limiti di reddito) quelli che non se la passano troppo bene. E perché una politica solidale passa anche dal rispetto per le fragilità di questo nostro Paese che dovrebbero sentire di non essere destinati al macero della solitudine e dei numerini scritti in piccolo sotto norme che nessuno si prende la briga di spiegargli. Non ci interessava se fosse una mozione, un ordine del giorno o che forma volesse, potesse avere. Solo rispetto per quelle code. L’assessore aveva morbidamente promesso “flessibilità”, che è una di quelle parole che ultimamente vengono usate appena prima che arrivi una fregatura. Oggi veniamo a sapere che finalmente (grazie anche all’azione ferma e finalmente unita dei sindacati) la flessibilità è diventata possibilità di autocertificazione e integrazione con la tessera sanitaria. Che è esattamente quello che chiedevamo noi. E siamo contenti che sia finita così.

IL FATTO QUOTIDIANO su Lega e macellazione islamica

Lombardia, la Lega contro la macellazione islamica. Ma al voto è lei a uscirne a pezzi

da IL FATTO QUOTIDIANO

La Lega a caccia di consensi resta sola in aula, fa un tonfo clamoroso e manda su tutte le furie il delfino Renzo Bossi che insulta i colleghi. Non è passata la mozione presentata ieri dai consiglieri del Carroccio in Regione Lombardia per bloccare la macellazione rituale degli animali in Lombardia. Al momento del voto, infatti, i leghisti sono stati gli unici favorevoli mentre gli alleati del Pdl hanno votato contro o si sono astenuti provocando l’ennesima frattura nella maggioranza che governa la Regione. La vicenda però assume contorni surreali perché la mozione che voleva stabilire un principio di attenzione alla cura degli animali malcelava l’ennesimo tentativo di marcare un punto contro la comunità islamica.

Tanto che nelle prime quattro righe della mozione (scarica il documento) si fa riferimento al fatto che “la pratica della macellazione rituale appare purtroppo molto diffusa anche in Lombardia a seguito dell’aumento della popolazione straniera di religione diversa da quella cristiana, in particolare di religione islamica”. Il blitz però finisce male perché nel pasticcio la Lega non solo perde gli alleati per strada ma finisce per attirarsi le ire sia della comunità islamica che di quella ebraica. Entrambe infatti, alla vigilia del voto, hanno contestato la mozione parlando apertamente di una battaglia ideologica discriminante. Inutili le telefonate del vicepresidente della Comunità ebraica di Milano Daniele Nahum al capogruppo della Lega in consiglio regionale Stefano Galli.

Inascoltate le critiche del Coordinamento delle moschee di Milano (Caim) espresse da Davide Piccardo. La Lega tira dritto e va in aula con la sua mozione a caccia di polemiche. Durante la discussione prova a metterci le pezze il consigliere-veterinario del Pdl Sante Zuffada: prova a disinnescare la crociata dell’alleato con un emendamento che ridimensiona il testo della mozione, riportandola nei limiti delle competenze regionali e auspicando una risoluzione per mettere all’ordine del giorno problemi etici relativi allo stordimento degli animali. Niente da fare. I leghisti si accorgono di essere rimasti soli e si lanciano in disperati appelli, facendo balenare perfino il rischio che sui banchi delle macellerie dei comuni supermercati possano finire partite di carne provenienti dalla macellazione rituale.

Neanche paventare questo pericolo ricuce le fila della maggioranza che va al voto completamente spaccata. Nelle file del Pdl c’è stato addirittura chi ha votato “no” insieme con l’opposizione, come il capogruppo Paolo Valentini. Che ha poi dichiarato: “Se c’è un problema di ordine pubblico la sede in cui discuterne non è il consiglio regionale. Sono contrario a provvedimenti che limitano la libertà religiosa”. Anche perché all’inizio della seduta, fa notare lo stesso Valentini alilfattoquotidiano.it, i consiglieri hanno commemorato il missionario italiano ucciso nelle Filippine. “Non è che due ore dopo possiamo prestarci a una crociata contro le religioni diverse da quella cristiana perché se siamo per la libertà di culto lo siamo in ogni caso e non siamo disponibili ad assecondare battaglie ideologiche che riducono problemi complessi di integrazione etnica e religiosa a pratiche che appartengono alla politica spicciola”.

Del resto la messa fuori legge della macellazione rituale avrebbe portato al prossimo Ramadan allo scontro diretto. “Se questo era l’obiettivo, il Pdl ha voluto prestare il fianco”, dice Valentini. L’opposizione allarga le braccia e lascia che la Lega faccia un tondo clamoroso per poi sparargli contro tutti i colpi, rilevando una per una le contraddizioni che l’operazione antimacellazione si porta dietro. Il Carroccio, infatti, è da sempre sostenitore della caccia in deroga. Da qui, la conseguente ironia: “Ai leghisti – ha detto Chiara Cremonesi di Sel – risulta impossibile non utilizzare l’Islam per fare un po’ di becera propaganda. Loro, i fautori a oltranza della caccia in deroga, abituati a sparare senza l’ombra di un rimorso a peppole e fringuelli, si sono addirittura improvvisamente riscoperti animalisti. Ma hanno fatto male i conti”.

“La Lega è riuscita nell’improbabile impresa di mettere d’accordo la comunità islamica con la comunità ebraica, una parte della maggioranza con l’opposizione. Uscendo dall’aula scornata”, commenta Giuseppe Civati per il Pd. Quando poi Giulio Cavalli, altro esponente di Sel, conclude il suo intervento invitando Renzo Bossi a preoccuparsi delle sperimentazioni su animali vivi e unirsi alle battaglie sull’allevamento Green Hill incassa dal giovane delfino solo un rituale “vaffanculo”. L’insospettabile vena animalista del Carroccio finisce in farsa ma lo scontro di civiltà per ora è solo rimandato.

Intanto però qualcuno ironizza sull’accaduto ricordando l’incidente di caccia occorso al sindaco di Verona Flavio Tosi che in provincia di Udine ha impallinato un giovane ferendolo non gravemente. Niente denuncia per lui, ma rischia di perdere la licenza. “La Lega deve smetterla di spararle”, la battuta che da ieri circola in Lombardia.

Il libraio

Il Libraio, infatti, è il più comune degli individui con la meno comune delle attitudini. Tiene aperto il suo negozio ventiquattro ore al giorno, dove legge, ascolta, si prende cura di chi cerca se stesso o un perché fra gli scaffali. E poi accoglie, consiglia, presta attenzione ai visitatori e ai grandi temi della vita: viaggio, filosofia, religione. Persino la morte. Perché anche la Dama in Nero è sensibile alla poesia, si rischiara ad ascoltarne rime e passaggi. (Il Libraio, di Régis De Sa Moreira) Il resto qui.

Mani sporche. E indegne.

“Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri… Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po’ di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell’ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all’altro può presentarsi l’uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere. Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo”.

Da La democrazia in America di Alexis-Charles-Henri Clérel de Tocqueville (1805 – 1859). (Grazie all’instancabile Kees Popinga)

Lega animalista. Contro l’Islam.

MACELLAZIONE RITUALE: CONTRO L’ISLAM, LEGA SI IMPROVVISA ANIMALISTA. MA FA MALE I SUOI CONTI

“La Lega è riuscita nell’improbabile impresa di mettere d’accordo la comunità islamica con la comunità ebraica, una parte della maggioranza con l’opposizione. Uscendo dall’Aula scornata”.
Così i consiglieri regionali Chiara Cremonesi, Giulio Cavalli (Sel) e Pippo Civati (Pd) hanno commentato la bocciatura della mozione contro la macellazione rituale.
“Non c’è nulla da fare. Ai leghisti – ha detto Chiara Cremonesi – risulta impossibile non utilizzare l’Islam per fare un po’ di becera propaganda. Loro, i fautori a oltranza della caccia in deroga, abituati a sparare senza l’ombra di un rimorso a peppole e fringuelli, si sono addirittura improvvisamente riscoperti animalisti. Ma hanno fatto male i conti”.
“La mozione – ha rincarato Giulio Cavalli – era palesemente strumentale oltre che profondamente discriminatoria. E i quattro voti, tutti loro, che alla fine è riuscita a raccogliere l’hanno dimostrato. Invito i leghisti a usare la propria pietà verso gli animali nella battaglia su Green Hill”.
“Occorreva tutt’altra cautela – ha concluso Pippo Civati – trattandosi di tradizioni millenarie in una Regione in cui la religione, tra l’altro, è vissuta con grande partecipazione (per dirla così). Soluzioni si possono trovare, a una questione delicata, assumendo noi in tutta la sua serietà e legittimità l’appello della Lav. Ma non certo attraverso interventi simili”.

20111018-202059.jpg

Cavalli (SEL) LAVORATORI E CONSIGLIO: PROVE DI DIALOGO. ORA FORMIGONI CI METTA LA FACCIA

Dichiarazione di Giulio Cavalli e Chiara Cremonesi, consiglieri regionali Sinistra Ecologia Libertà
“Esprimiamo soddisfazione per la scelta unanime di dedicare la seduta del Consiglio di martedì prossimo al lavoro e agli enormi problemi della situazione industriale e occupazionale della Lombardia.
La Giunta sarà chiamata a riferire in Aula sullo stato dei confronti aperti nei tavoli istituzionali, rispondendo pubblicamente di quanto fatto finora.   
Quello che ci auguriamo, peraltro, è che Formigoni non mandi avanti Gibelli o i suoi assessori. Ma che finalmente abbia il coraggio di metterci la faccia.Dichiarazione di Giulio Cavalli e Chiara Cremonesi, consiglieri regionali Sinistra Ecologia Libertà
“Esprimiamo soddisfazione per la scelta unanime di dedicare la seduta del Consiglio di martedì prossimo al lavoro e agli enormi problemi della situazione industriale e occupazionale della Lombardia.
La Giunta sarà chiamata a riferire in Aula sullo stato dei confronti aperti nei tavoli istituzionali, rispondendo pubblicamente di quanto fatto finora.   
Quello che ci auguriamo, peraltro, è che Formigoni non mandi avanti Gibelli o i suoi assessori. Ma che finalmente abbia il coraggio di metterci la faccia.A fine dicembre scadranno molte procedure di cassa integrazione e i contributi di disoccupazione. Ed è evidente che una situazione così drammatica può alimentare una grave tensione sociale. Soprattutto se chi di dovere non si assume le proprie responsabilità.
La mozione unitaria del Consiglio è invece la dimostrazione che, quando il Palazzo non si arrocca in se stesso presidiato dalle forze dell’ordine, ma apre la porta ai lavoratori, il dialogo diventa possibile. Perché l’indignazione rischia di sfociare nella violenza se a qualcuno fa comodo chiuderla in un vicolo cieco”.

Ticket in Lombardia. Serve la moratoria.

CAOS ESENZIONE TICKET: REGIONE HA RESPONSABILITÀ, OCCORRE LA MORATORIA

Dichiarazione dei consiglieri regionali Giulio Cavalli (Sel) e Antonio Girelli (Pd)

“Le nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket stanno continuando a generare pesanti disagi nelle Asl. A pagare lo scotto maggiore sono peraltro i cittadini più deboli, spesso malati e anziani, costretti a lunghe code per accedere gratuitamente, come loro spetta, alle prestazioni sanitarie.

E checché ne dica l’assessore Bresciani, che oggi in Aula ha dato una risposta del tutto insoddisfacente alle nostre sollecitazioni sulla vicenda, scaricando la colpa su Agenzia delle Entrate, medici e direttori delle Asl, la Regione ha una parte consistente di responsabilità.
Circa 60 mila lombardi che ne avevano diritto non hanno ricevuto la lettera per l’esenzione. Per esempio, chi non ha fatto il 730 o il 740, avendo soltanto il Cud. E chi ricade nella fascia tra la soglia di reddito dei 36.151 euro fissata a livello nazionale e quella lombarda di 38.500.

Per loro, giornate intere da perdere agli sportelli nel tentativo di ottenere l’agognato codice. Con la Regione che lancia sì una campagna di informazione, ma sbagliata, indicando il tetto dei 36 mila euro anziché quello dei 38.

L’unica soluzione possibile, e anche facilmente attuabile, è quella che da tempo proponiamo: una moratoria che faccia valere l’autocertificazione fino al 31 dicembre, in modo da consentire che il sistema vada a regime. Magari, fornendo ai cittadini indicazioni corrette.

Regione Lombardia deve intervenire. Anche perché al momento non c’è alcuna chiarezza da parte dell’assessore Bresciani su cosa si intenda fare da aprile in avanti, quando tutte le lettere non avranno più valore. Il tempo stringe. E per quanto ci riguarda non intendiamo demordere: torneremo a sollevare la questione nella prima seduta utile della Commissione Sanità”.

Il libro delle balle di Silvio Berlusconi

Un mio articolo pubblicato su IL FATTO QUOTIDIANO

So che ci sono argomenti più importanti, in questi giorni. Dove finalmente ognuno scopre il proprio lato peggiore. A destra e (sotto mentite spoglie) nel centrosinistra. Ma quando ho letto il nuovo libretto preparato da Berlusconi, i suoi servi e i servi dei suoi servi, ho avuto un cedimento. Non perché non siamo abituati alla propaganda becera del nostro ventennio ma perché qui si supera ogni limite. Il libretto è pubblicato per ricordare i successi del Governo Berlusconi in questi anni. Con frasi che stanno al limite della patologia. Eccone alcune:

I principali successi

  • Mediazione crisi Russia-Georgia (2008).
  • Accordo con la Libia (2008.)
  • Crisi economica mondiale: passa la linea italiana di non far fallire le banche (2008).
  • Moratoria “Pacchetto clima” Europa (2008).
  • Azione italiana per la pace in Medio Oriente(2009).
  • Scelta del Segretario generale della Nato (2009).
  • G8 2009 a L’Aquila.
  • Approvazione del piano di difesa dell’Euro dagli attacchi speculativi (2010).
  • Computo del debito privato nel calcolo del debito pubblico degli Stati europei (2011).
  • Nomina di Mario Draghi a capo della Banca Centrale Europea (2011).
  • Nomina di Lamberto Zannier a Segretario Generale dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa) (2011).
Gli ottimi rapporti personali, l’autorevolezza e l’esperienza del presidente Berlusconi hanno consentito di sviluppare una efficace azione di “diplomazia commerciale”, che ha aperto i mercati alle aziende italiane in Russia, Turchia, Egitto, Brasile, Est europeo, Cina, Arabia Saudita e in molti altri Paesi producendo nuovi contratti per 30 miliardi di euro, quasi due punti di Pil. Grazie alla riforma avviata nel 2002, le nostre ambasciate lavorano per favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane e per promuovere e diffondere la nostra cultura nel mondo.Oppure, sulla GiustiziaIl disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche punta ad arginare la diffusione incontrollata dei contenuti delle intercettazioni, per tutelare il diritto alla privacy di ogni cittadino, fondamentale diritto di libertà, sancito dall’articolo 15 della Costituzione.

Sul Federalismo (secondo loro già attuato):
I decreti attuativi già approvati:
• Roma capitale;
• Fabbisogni standard di Comuni e Province;
• Federalismo demaniale: saranno ceduti ai Comuni a titolo gratuito immobili, terreni e piccoli aeroporti; miniere, spiagge, laghi e fiumi passano a Regioni e Province.

La guerra ai paradisi fiscali (!): Da giugno 2009 le attività finanziarie detenute nei cosiddetti paradisi fiscali sono considerate evasione salvo prova contraria e sono perseguite come tali dalla Guardia di finanza.

Su Alitalia: Il 13 gennaio 2009 è partita la nuova Alitalia, grazie alla determinazione del governo e all’impegno della cordata di imprenditori italiani che hanno aderito all’appello del premier. Oggi l’Italia ha una compagnia di bandiera più efficiente, che non pesa più sulle spalle dei contribuenti e promuove nel mondo le nostre imprese e il turismo verso l’Italia.

Il no al nucleare (!): Il governo aveva approvato una moratoria sul nucleare, per valutare assieme all’Unione Europea le scelte migliori per tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini. La scelta degli italiani di abbandonare il nucleare, all’indomani della catastrofe di Fukushima, impone di mettere a punto una nuova strategia energetica nazionale. Il governo sta lavorando per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, per garantire la sicurezza energetica e ridurre il costo dell’energia per le famiglie e per le imprese.

L’aumento dei ticket negato: Nonostante la crisi economica, il governo non ha tagliato le prestazioni sanitarie e anzi ha investito 4 miliardi di euro in più. Inoltre sono state avviate iniziative per risparmiare tempo e denaro e dare prestazioni migliori a tutti i cittadini.

E poi “tagliati i costi della politica” (si, c’è scritto proprio così),oltre a “Il governo Berlusconi ha affrontato la crisi proteggendo i risparmi dei cittadini e sostenendo il reddito delle famiglie e dei pensionati a basso reddito” fino alle conclusioni. Fenomenali:

Desidero ricordare i cinque punti qualificanti che il Governo considera strategici per dare attuazione compiuta, da qui al 2013, al programma approvato dagli elettori: il federalismo fiscale, la riforma tributaria, la riforma della giustizia, l’immigrazione e la sicurezza dei cittadini, il piano per il Sud. Voglio ribadire la nostra ferma intenzione di completare il programma di governo, arrivando alla scadenza naturale della legislatura. I cittadini potranno giudicare complessivamente il nostro operato attraverso le elezioni politiche generali, come prescrive la Costituzione e come avviene in tutte le democrazie. (Silvio Berlusconi)

Diceva Kafka che confessione e bugia sono la stessa cosa. Per poter confessare, si mente. Ciò che si è non lo si può esprimere, appunto perché lo si è; non si può comunicare se non ciò che non siamo, la menzogna. Il libretto di Governo (che trovate a questo indirizzo) è la confessione di un metodo che nessuna più considera credibile, ma è l’unico percorribile. Leggetelo con attenzione. E mettiamo in ordine le smentite. Non ci meritiamo di essere collusi con l’impunità.