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Nella Manovra la svendita dei beni pubblici e paesaggistici italiani

Beni pubblici preziosi cedibili per estinguere debiti dei Ministeri e delle Amministrazioni statali: nel testo della Finanziaria esiste una norma che consentirebbe non di fare cassa, questa volta, ma di regolare crediti e debiti attraverso la cessione, senza evidenza pubblica e espressa clausola di salvaguardia per i beni di carattere storico-archeologico e di rilevanza ambientale, di beni mobili e immobili antichi, preziosi, universalmente ritenuti “pubblici”. Con due piccoli commi (17 e 18 dell’art.10) si introduce infatti, la possibilità di cedere beni pubblici affidandosi solo al giudizio di congruità economica da parte dell’Agenzia del Demanio. “Il Governo – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza –, in maniera ambigua e poco trasparente, torna a colpire il Belpaese introducendo una norma che potrebbe avere effetti devastanti sul futuro del patrimonio culturale e paesaggistico italiano”. La norma inserita apre poi la strada a trattative dirette tra debitore e ministero che, eliminando qualsiasi concorrenza tra le parti, cancella il meccanismo dell’offerta più vantaggiosa a favore della pubblica amministrazione.

Le fine degli imbonitori?

Naturalmente, da buona imbonitrice, la sciura Katia non si limitava solo a porgere la merce. No, lei la merce la rendeva romanzo, avventura, passione, con pure un pizzico di autoironia. Lei la incarnava con tutta se stessa, tanto da portarsi dietro anche la carne della sua carne. E se finiscono davvero gli imbonitori la rivoluzioni arriverebbe in alto. Molto in alto. Stefania Carini scrive di Katia Arredamenti ma sembra un’analisi politica.

MAVIB, piccole soddisfazioni

 Una mattinata lunga e complessa, che sostanzialmente ha sancito l’impegno dell’azienda a non avviare alcuna procedura di mobilità, mentre a partire dal mese di settembre verrà attivato un nuovo tavolo, sempre nella cornice di Palazzo Isimbardi, per valutare gli strumenti da utilizzare per affrontare il calo delle commesse. Nel nostro piccolo, con gli strumenti a disposizione, siamo riusciti ad ottenere un primo piccolo risultato.

Il prefetto Lombardi: mafie a Lodi?

Analizzando la provincia di Lodi il prefetto Lombardi, a pagina 63 della sua relazione sulla criminalità organizzata in Lombardia, si sofferma sulla ditta Edilstrade fratelli Buttò srl di San Angelo Lodigiano, amministrata dai fratelli Maurizio e Giovanni Buttò. “La citata ditta – si legge – ha partecipato ai lavori di riqualificazione della ex SS 235 (nel tratto compreso tra Lodi e la barriera dell’A1). Lungo detta tratta è ubicata la cascina Ladinadove la società in questione ha tutt’ora una porzione di area adibita a deposito dimezzi stradali e materiali dove è risultato essere domiciliato il pluripregiudicato Marcello Coletta, noto personaggio di spicco della mafia siciliana”. Buona serata. (grazie per lo spunto al prezioso amico Roberto)

Il 4 luglio di Paolo

Acqua che cade ma che non ci spaventa. Mille persone sono lì per Mathias e facciamo finta di essere nel più bel teatro del mondo perché il concerto di questa sera è per lui. Paolo Fresu suona con le parole una pagina di diario che racconta il lavoro meraviglioso che in tournée ci capita di fare. Chapeau.

Che spara grosso sui NO TAV

Ero in Val di Susa, tra le istituzioni, e mi sono beccato io stesso i Cs: ho la raucedine da quattro giorni. Bisogna che si sappia che il Cs è anche cancerogeno perché ha gli stessi effetti degli idrocarburi policiclici aromatici. Inoltre dentro i Cs c’è anche un anti-agglomerante a base di silicone, perché si nebulizzi quando viene sparato. Quindi si deposita al suolo e rimane attivo per giorni e in un ambiente polveroso, va in sospensione, per cui si continua a respirare il materiale anche a distanza di tempo. Insomma ci sono effetti immediati e ritardati. Il pericolo black bloc che proferisce queste parole ribelli è docente di protezione dalle radiazioni al dipartimento di energetica del Politecnico di Torino. E nella sua intervista l’unica violenza è nella sua preparazione culturale e scientifica. A cui il Re (da secoli) risponde sempre con i sassi.