Seconda interrogazione: chiudete Green Hill!
INTERROGAZIONE CON RISPOSTA IN COMMISSIONE EX ART. 116 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE
Al Signor Presidente
del Consiglio regionale
Oggetto: Criticità e informazioni in merito all’allevamento di cani “Beagle” denominato Green Hill sito nel comune di Montichiari.
I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI REGIONALI
PREMESSO CHE
Il fenomeno della vivisezione è sicuramente uno tra i più controversi, caratterizzato da molte ombre, poco o per niente osservato da un punto di vista fondamentale e tutt’altro che trascurabile: quello degli animali che vittime di questa triste industria della ricerca arrivano nei laboratori grazie agli allevamenti specializzati avviandosi verso un triste destino di sofferenza e prigionia:
PREMESSO INOLTRE CHE
Uno di questi è Green Hill, situato a Montichiari (Bs), che alleva cani “Beagle” per i laboratori da vivisezione e costituisce uno dei più grandi allevamenti d’ Europa;
RILEVATO CHE
Il Comune di Montichiari con atto prot. n° 14889 del 20.06.2001 ha autorizzato la Green Hill s.r.l. ad attivare e gestire un allevamento di cani di razza “Beagle” da utilizzare a fini sperimentali e con successivo atto prot. n° 36451 del 13.11.2008 ha provveduto all’aggiornamento dell’autorizzazione suddetta;
RILEVATO INOLTRE CHE
Esiste un contrasto tra la normativa nazionale e quella regionale, che, pur riconoscendo la dignità di “esseri viventi” meritevoli di “tutela”, consente che tali animali vengano allevati per fini sperimentali
CONSTATATO CHE
In questo allevamento sono presenti ben 2500 cani, centinaia dei quali ogni mese finiscono nei laboratori usati per la vivisezione;
CONSTATATO INOLTRE CHE
Il 25 settembre 2010 a Roma e il 6 novembre 2010 a Montichiari migliaia di cittadini hanno manifestato protestando su un possibile ampliamento di tale struttura;
VERIFICATO CHE
L’attuale testo unico in materia di sanità, la legge regionale n. 33/2009, ed in particolare il relativo regolamento regionale in materia di lotta al randagismo e tutela degli animali d’affezione n.2/2008, in tema di requisiti strutturali che tutti gli allevamenti di cani sul territorio regionale devono possedere, statuisce che sia le strutture pubbliche che quelle private non debbano avere più di 200 cani e fornisce spazi e metrature ben precise per la gestione degli animali;
VERIFICATO QUINDI CHE
Regione Lombardia avrebbe la possibilità di chiudere l’allevamento di Green Hill semplicemente attraverso l’applicazione della legge regionale n. 33/2009;
CONSIDERATO CHE
Se Green Hill continua ad operare è perché l’applicazione della suddetta legge regionale sarebbe inficiata dal fatto che il medesimo allevamento sarebbe sottoposto anche al D. lgs 116/92 (regolamento nazionale in tema di vivisezione) che però non fornisce alcuna indicazione in merito alle condizioni cui gli animali negli allevamenti dovrebbero essere assoggettati;
CONSIDERATO INOLTRE CHE
Sia la ASL regionale che lo stesso Presidente Formigoni avrebbero rilevato tale anomalia ed nel settembre 2010 vi sarebbe stato l’invio da parte del Ministero della Salute di una lettera in cui regione Lombardia sarebbe stata invitata all’applicazione senza deroghe della l.r. 33/2009 unitamente all’auspicio di una rapida esecuzione a riguardo;
ATTESO CHE
L’UNESCO già nel lontano 15 ottobre 1978 ha proclamato la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali, tesa a regolare i diritti degli animali durante la loro vita ed esprimere come nessun uomo possa esercitare alcuna tirannia o crudeltà verso gli animali tenuti dall’uomo per il proprio utilizzo;
ATTESO INOLTRE CHE
In un sondaggio condotto di recente sul portale del Ministero della Salute si chiedeva ai visitatori del sito di condividere o meno l‘importanza di tutelare la salute e il benessere degli animali da compagnia e ben il 90% dei visitatori si è espresso nel senso che il benessere degli animali costituisce un bene che merita attenzione;
VALUTATO CHE
Alla Regione spetta anche il compito oltre a quello già menzionato consistente nella definizione dei requisiti strutturali e delle modalità di gestione delle strutture private destinate al ricovero al pensionamento, all’allevamento o al commercio degli animali di affezione le procedure per il rilascio delle autorizzazioni al funzionamento della struttura anche quello di definire le procedure per il rilascio dell’autorizzazione al funzionamento, da parte del sindaco delle strutture di ricovero sanitario degli animali di affezione e dei rifugi nonché di quelle private destinate al ricovero, al pensionamento, all’allevamento o al commercio degli animali di affezione;
INTERROGANO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
ROBERTO FORMIGONI, LA GIUNTA, E L’ASSESSORE REGIONALE
ALLA SANITA’ LUCIANO BRESCIANI PER CONOSCERE:
Se corrisponda al vero che Regione Lombardia abbia ricevuto da parte del Ministero della Salute la sopra menzionata lettera;
Se non ritengano, alla luce della situazione sopra descritta e delle considerazioni sopra evidenziate, sia il caso di provvedere a dare applicazione in primo luogo a quanto disposto dalla legge regionale 33/2009 ed in secondo luogo porre in atto tutti gli strumenti più idonei al fine di una chiusura definitiva di tale allevamento ;
Milano, 18 Gennaio 2011
Francesco Patitucci (IDV)
Giulio Cavalli (IDV)
Gabriele Sola (IDV)
Stefano Zamponi (IDV)