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“MILANO: TROPPO VICINA ALLE MAFIE”

Da quel “buco”, da quella non partecipazione al funerale, parte il silenzio-assenso di Milano alla mafia.
Ha dichiarato il figlio, Umberto Ambrosoli a Beppe Grillo (su www.beppegrillo.it): «Sì, papà era – usiamo un eufemismo – un po’ solo, e il suo funerale è la celebrazione di quella solitudine. Vi parteciparono necessariamente in forma privata i magistrati che con lui seguivano le indagini per la bancarotta della Banca Privata Italiana, vi partecipò l’allora governatore onorario della Banca d’Italia Guido Baffi, che assieme a Sarcinelli che era il direttore generale della Banca d’Italia di allora aveva da poco subito una delle aggressioni più vergognose che la storia democratica del nostro Paese ricordi. Fu la celebrazione di una solitudine».

Qualcosa è cambiato?
Sì certo, di Ambrosoli, oggi, se ne parla (è anche uscito il bel libro del figlio Umberto: Qualunque cosa succeda. Storia di un uomo libero, Sironi, 2009).
Ma, come recita il titolo dello spettacolo (imperdibile per i lombardi e non solo) di Cavalli, la mafia è arrivata A cento passi dal Duomo.

Lo spettacolo, che ha debuttato in ottobre al Teatro della Cooperativa di Milano, è stato scritto, assieme a Cavalli, dal giornalista Gianni Barbacetto, autore di alcuni dei reportage e dossier più scottanti di questi ultimi decenni, su mafie, corruzione politica e malaffare.

L’elenco delle collusioni, dei traffici loschi, dei legami tra i politici e imprenditori lombardi con le cosche meridionali è impressionante.

E a chi ancora nega (come ha fatto il sindaco di Milano Letizia Moratti nella trasmissione Annozero) che la mafia sia un’emergenza a Milano, basti solo pensare alle minacce arrivate a Cavalli come pure a tutti gli amministratori locali che hanno cercato di opporsi alla sempre più capillare presenza della ‘ndrangheta.

La mafia a Nord non uccide? Anche questo è un errore (d’ignoranza?).
E Cavalli, a fine spettacolo (le musiche sono di Gaetano Liguori), ricorda un caso del tutto dimenticato: l’assassinio di Bruno Caccia, un coraggioso magistrato piemontese, ucciso mentre portava a spasso, da solo, il cane la sera del 26 giugno 1983.
All’epoca le indagini puntarono sulle Brigate rosse. In effetti il procuratore stava indagando anche su di loro, oltre che sulla criminalità organizzata.
Ma il mandante era stato il boss della ‘ndrangheta Domenico Belfiore, condannato all’ergastolo nel 1993 e scoperto solo perché si era vantato dell’impresa con un “pentito di mafia”.

Lo spettacolo sarà il 7 novembre a Bolzano; il 13 a Pescarenico (Lecco); 15 novembre a Corsico e Buccinasco in occasione dell’arrivo della Carovana Antimafie. Tutte le date sono sul sito di Giulio Cavalli: www.giuliocavalli.net.

 

DA http://www.personaedanno.it/cms/data/articoli/016058.aspx

15 novembre Buccinasco e Corsico : A CENTO PASSI DAL DUOMO

Domenica 15 Novembre 2009 la Carovana Antimafie arriva a Corsio e Buccinasco . “A cento passi dal Duomo”, questo il titolo dello spettacolo teatrale scritto da Gianni Barbacetto e Giulio Cavalli che porteremo sul nostro territorio, uno spettacolo che racconta la forte presenza delle Mafie in Lombardia.Alle  ore 18, 30 il Circolo Acli il Sogno e Associazione Legal-Mente con il patrocinio del Comune di Corsico vi spettano presso Bèm Viver Cafè (Via Monti 5, Corsico) per un aperitivo con i prodotti coltivati sui terreni confiscati alle Mafie a Marchio Libera Terra e con Giulio Cavalli per una presentazione dello spettacolo.

Alle 21, 15 Associazione Legal-Mente, Associazione LiberaMente, Corcolo Arci Mazzini 60 con il Patrocinio del Comune di Buccinasco, vi aspettano numerosissimi presso l’auditorium Fagnana (Via Tiziano, 7 Buccinasco) per la rappresentazione dello spettacolo “A CENTO PASSI DAL DUOMO ! Offerta libera a partire da € 5. Imperdibile !

10 novembre: Giulio Cavalli alla CAROVANA ANTIMAFIE 2009 a Lodi

Programma Carovana Antimafie 2009

10 – 11 novembre 2009
MATTINA
9.00 – 13.00
Lodi
Liceo Scientifico Gandini
Gruppi di lavoro
– Carcere e territorio. Incontro con Stefania Mussio, direttore della Casa Circondariale di
Lodi.
– Informazione,il limite di informare. Incontro con l’Avv. Caterina Malavenda
– Migranti, dialogo tra i popoli. Incontro con Don Davide Scalmanini, direttore della Caritas
di Lodi.
– Lavoro e precariato. Incontro con Ornella Veglio esperta e consulente del lavoro.
– Prevenzione sulle infiltrazioni mafiose nelle grandi opere. Incontro con Alessandro De Lisi,
giornalista e consulente della Commissione Nazionale Antimafia.
– Doping. Incontro con Antonio Marchetti, Responsabile U.I.S.P – Lodi
– Vecchie e nuove droghe. Incontro con Peppo Castelvecchio – Responsabile Comunità il
Pellicano di Castiraga Vidardo
– Beni confiscati. Incontro con Adriana Cippelletti Ufficio Istruzione Comune di
Casalpusterlengo
– Sicurezza Stradale. Incontro con Dott. Mattia La Rana, direttore Scuola Allievi Agenti
Polizia di Stato di Piacenza.
9.00 – 13.00
Lodi
Istituto ITIS
“La mafia dal Nord al Sud”
Interventi di Giulio Cavalli e Roberto Figazzolo
Proiezione del “corto ”Librino? Una favola” regia di Roberto Figazzolo, Italia
2008, 8′ e intervento di Giulio Cavalli, con letture tratte da “Nomi, cognomi e infami”.

10.30
Carcere di Lodi
Incontro con Carlo Barbieri autore de “Le mani in pasta”, un racconto dell’esperienza delle
cooperative che gestiscono in Sicilia le terre confiscate ai mafiosi.
12.00 – 12.30
Lodivecchio
Aperitivo della legalità presso il Circolo Arci
13.00
Lodi
Pranzo della legalità presso il Circolo Arci (€ 15), via Maddalena.
Info e prenotazioni entro l’8 novembre al 0371426137 (sig.ra Bruna)
circoloarci1@tin.it
POMERIGGIO
16.30-17.30
Lodi
Comune di Lodi
Pierpaolo Romani, coordinatore di AVVISO PUBBLICO, Associazione di enti locali e regionali
per la formazione civile contro le mafie incontra i Sindaci del Lodigiano.
18.00 – 19.30
Lodi – Centro commerciale MyLodi
Presentazione della mostra fotografica: “Il profumo della libertà”
Il racconto attraverso immagini di una Sicilia onesta, fatta di volti, sorrisi, case, campi coltivati e
vigneti sorti nei terreni confiscati ai boss mafiosi e rinati grazie ai giovani che vogliono vincere le
intimidazioni, le bombe, il pizzo e la paura.
Introduce Daniela Faiferri – CDA Coop Lombardia e Francesco Galante
, della cooperativa siciliana Libera Terra Mediterranea
Aperitivo con i prodotti di Libera, provenienti dai terreni confiscati alle mafie – offerto dal
comitato Soci Coop di Lodi
21.00
Lodi
Aula Magna Liceo Verri
“Le mani sul Nord. Quarant’anni di storie di mafie”
Incontro con Giulio Cavalli, attore e Paolo Colonnello, giornalista de La Stampa

11 novembre 2009
9.00 – 13.00
Istituto ITIS
Incontro con Francesco Galante, della cooperativa siciliana Libera Terra Mediterranea che opera
sulle terre del Consorzio di Comuni “Sviluppo e Legalità” in Sicilia ove effettua l’inserimento
lavorativo di soggetti svantaggiati, creando opportunità occupazionali, ispirandosi ai principi della
solidarietà e della legalità.

Teatri della Legalità 2009/10: il teatro civile per studenti e famiglie

Prenderà il via il 4 novembre da Baronissi (Sa) la terza edizione de I teatri della Legalità, il progetto teatrale, culturale e sociale che mira a portare a teatro circa 65mila studenti in 22 comuni sparsi su tutto il territorio campano.

Esponenti della nuova drammaturgia italiana ed artisti riconosciuti a livello internazionale sono stai coinvolti: tra questi Emma Dante che presenta una sua produzione appositamente pensata per i ragazzi. Accanto a lei nomi che hanno fatto la storia del teatro civile in Italia come Marco Baliani, Ciro Pellegrino e Giulio Cavalli.

Ad aprire e chiudere (il 19 marzo, giornata regionale di lotta alla camorra) la rassegna sarà lo spettacolo La ferita di Mario Gelardi su testi di Ciro Marino, Angelo Petrella, Raffaele Cantone, Giuseppe Miale di Mauro, Roberto Saviano ed altri che confluirà poi nell’omonimo progetto letterario dedicato ale vittime innocenti di camorra.

Tra i vari testi proposti segnaliamo La Malacarne (Il 6 novembre al San Ferdinando di Napoli): un omaggio che Fortunato Calvino fa ai suoi peronaggi femminili ed alle sue attrici (Antonella Morea, Loredana Simioli, Roberta Serrano ed altre) proponendo brani da alcuni suoi spettacoli più noti come “Cravattari”, “Malacarne”, “Cuore Nero”, “Cristiana Famiglia” e “Donne di Potere” (questi ultimi due inediti).

Diversi i temi affrontati nel corso delle 170 rappresentazioni che vedono impegnate 65 compagnie: dalla lotta alla criminalità organizzata, l’immigrazione e i clandestini, i malesseri giovanili e i rapporti figli-genitori, le regole della democrazia e la cittadinanza attiva, la diversità e la malattia mentale.

In particolare il tema del bullismo viene affrontato in due spettacoli: Fuori Gioco (14 e 15 gennaio) scritto ed interpretato da Stefano Filippini, Gabriele Marchioni ed Enrico Montalbani; Nemico di Classe (4 e 5 marzo) con gli attori della Scuola di Teatro Ragazzi di Casa Babylon.

Numerosi i titoli proposti in occasione del 27 gennaio, giornata della memoria dell’olocausto tra i quali segnaliamo Idroscalo 93 (incentrato sulla morte di Pier Paolo Pasolini, diretto ed interpretato da Ivan Castiglione) e Arbeit Macht Frei di Aldo de Martino, ispirato a testi di Primo Levi, Anna Frank ed altri.

Quest’anno il progetto promosso nell’ambito di Scuole Aperte da Corrado Gabriele (Assessore al Lavoro, Istruzione e Formazione della Regione Campania) sotto la direzione artistica di Mario Gelardi ed il coordinamento organizzativo di Luigi Marsano, intende coinvolgere oltre ai ragazzi anche le famiglie con spettacoli al di fuori dell’orario scolastico.

Per info: 081 033 06 19 | 081 544 60 53 | info@iteatrini.it | iteatrini.it | teatridellalegalita.it

DA http://www.napoligaypress.it/?p=4122

«Teatri della legalità»: la genealogia civile della scena, da Baliani, Giulio Cavalli a Emma Dante

Sette mesi di spettacoli, 65 compagnie, 170 repliche, 300 professionisti: si recita anche negli ex covi dei clan

NAPOLI – I numeri quasi non sono da teatro: sette mesi di spettacoli, da novembre a maggio, 65 compagnie coinvolte in 170 repliche che vedono impegnate 300 persone tra attori, registi ed operatori delle istituzioni, della scuola e dello spettacolo.

Parliamo di «Teatri della Legalità», il progetto presentato all’Agis e promosso nell’ambito di «Scuole Aperte» dall’assessorato al lavoro, istruzione e formazione della Regione Campania guidato da Corrado Gabriele. A dirigerlo Mario Gelardi (regista del Gomorra teatrale) col coordinamento organizzativo di Luigi Marsano de I Teatrini, mentre a corare la sezione dedicata alle scuole c’è l’attrice Rosalba De Girolamo. Si parte il 4 novembre con «La ferita. La giusta parte».
Scritto da una pattuglia di autori (Riccardo Brun, Raffaele Cantone, Rosario Esposito La Rossa, Mario Gelardi, Giuseppe Miale Di Mauro, Ciro Marino, Angelo Petrella, Peppe Ruggiero e Roberto Saviano) vede in scena Ivan Castiglione, Daria D’Antonio, Giuseppe Gaudino, Giuseppe Miale Di Mauro, Adriano Pantaleo. Drammaturgia e regia di Mario Gelardi (dopo l’esordio a Baronissi per Exposcuola, giovedì 5, alle 11, lo spettacolo si trasferisce al teatro San Ferdinando, venerdì 6 novembre, a Mondragone, teatro Ariston lunedì 9 novembre al Castel Volturno, teatro Bristol).

LA GENEALOGIA DEL TEATRO CIVILE – Nella Campania della camorra, il teatro diventa il luogo civile in cui fare prevenzione con spettacoli, ma anche incontri, laboratori.
Schierata tutta le genealogia del teatro civile italiano, dal ceppo principale di Marco Baliani a Emma Dante, passando per Nando Dalla Chiesa, Giulio Cavalli, Armando Punzo e della sua Compagnia della Fortezza e Mimmo Borrelli.
Proprio a quest’ultimo si deve uno dei progetti più originali, «Sepsa», uno spettacolo messo in scena sui vagoni della società omonima e dedicato agli avvenimenti tragici legati alla ferrovia napoletana a partire dalla morte del rumeno Petru.
In rassegna anche storie di donne coraggiose (in «Croci Rosa» di Rosario Esposito La Rossa e «Anna Politkovskaja» di Ferdinando Maddaloni), frammenti di memoria (nelle «Storie di Guerra» di Stefano Cipiciani e in «Idroscalo 93» di Ivan Castiglione), racconti di guerra, di infanzia negata e di emigrazione (in «Stupidorisiko» della fondazione Emergency, «Piccoli fiammiferai» spettacolo sul lavoro minorile di Giovanna Facciolo, «Impronte digitali» la storia dei Rom raccontata da Tina Femiano). Tante le produzioni dedicate ai ragazzi portate in scena da artisti come Fortunato Calvino, Giovanni Meola, Rosalba Di Girolamo, Stefano Jotti, Antonello Cossia, Pietro Pignatelli, Prospero Bentivegna e Mara Baronti. Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito.

BULLISMO E CAMORRA – «I temi – spiega Gabriele – sono: bullismo, conflitti e sfruttamento dei bambini-soldato, immigrazione e clandestinità, lavoro minorile e morti bianche, regole in democrazia e cittadinanza attiva, ambiente, diversità e malattia mentale. Questo teatro parla ai ragazzi in prima persona, li coinvolge nel presente, in tutto ciò che circonda le loro e le nostre esistenze. Nostro preciso dovere è offrire gli strumenti per comprendere tutto ciò e ostacolarne la pericolosa deriva».

IN VENTUNO COMUNI – Ventuno i comuni coinvolti. Oltre che a Napoli (dal San Ferdinando al Totò, passando per il Pan, il Pierrot e San Lorenzo Maggiore) gli spettacoli andranno in scena, spesso in strutture confiscate ai boss della camorra, a Marano di Napoli, Castellammare di Stabia, San Giorgio a Cremano, Ercolano, Afragola, Procida, Pompei, Santa Maria Capua Vetere, Mondragone, Piedimonte Matese, Casal di Principe, Castelvolturno, Salerno, Eboli, Pagani, Laurino, Ascea, Vibonati, Benevento, Avellino e Napoli città. «Nella costruzione del programma – commentano i curatori Mario Gelardi e Luigi Marsano – abbiamo voluto unire autori ed interpreti di primo piano nel panorama teatrale italiano, e non solo. Esponenti della nuova drammaturgia, artisti dal talento riconosciuto chiamati a pensare e proporre spettacoli per le giovani platee della nostra regione».
Info: 0810330619; www.teatrini.it e www.teatridellalegalita.it

LE GIORNATE DELLA MEMORIA – Il progetto prevede anche l’iniziativa «Le giornate della memoria», mobilitazioni culturali in date particolarmente simboliche, dal l 27 gennaio dedicata all’Olocausto al 19 marzo, anniversario della morte di Don Peppino Diana, proclamata giornata regionale di lotta alla camorra.

PROGETTI EDITORIALI – Due i progetti editoriali legati a spettacoli proposti, realizzati in collaborazione con la giovane casa editrice «ad Est dell’Equatore»: «La ferita», una raccolta di testimonianze in memoria della vittime innocenti di camorra, con la prefazione del Magistrato Raffaele Cantone ed il patrocinio di Libera. E «presente indicativo»: 18 scrittori napoletani debuttano a teatro raccontando la contemporaneità

DAL “CORRIERE DEL MEZZOGIORNO”

L’ARTICOLO QUI

“Teatri della Legalità”: in Campania con 170 spettacoli in rassegna

TEATRO | Napoli E’ stata presentata in conferenza stampa all’Agis di Napoli, la terza edizione di “Teatri della Legalità”, il progetto promosso nell’ambito di “Scuole Aperte” da Corrado Gabriele, Assessore al Lavoro, Istruzione e Formazione della Regione Campania, per la direzione artistica di Mario Gelardi ed il coordinamento organizzativo di Luigi Marsano de I Teatrini. Una programmazione di ampio respiro, che affronta e propone ai giovani una selezione di spettacoli, ma anche incontri, laboratori e mostre incentrati sui temi della lotta alla camorra e alla criminalità organizzata, del bullismo, dei conflitti e dello sfruttamento dei bambini soldato, dell’immigrazione e della clandestinità, del lavoro minorile e delle morti bianche, delle regole in democrazia e della cittadinanza attiva, dell’ambiente, della diversità e della malattia mentale. Le rappresentazioni, proposte da novembre 2009 a maggio 2010, impegnano 65 compagnie teatrali per circa 170 repliche e più di 300 persone tra attori, registi ed operatori delle istituzioni, della scuola e dello spettacolo.
“Teatri della Legalità – sottolinea Corrado Gabriele – parla ai ragazzi in prima persona, li coinvolge nel presente, in tutto ciò che circonda le loro e le nostre esistenze. Propone argomenti che irrompono nel nostro quotidiano segnando indelebilmente la vita di molti di noi. Nostro preciso dovere è offrire gli strumenti per comprendere tutto ciò e ostacolarne la pericolosa deriva”. Tutta l’attività si realizza attraverso una rete tra più di 20 amministrazioni comunali della regione, tra cui le città di Napoli, Marano di Napoli, Castellammare di Stabia, San Giorgio a Cremano, Ercolano, Afragola, Procida, Pompei, Santa Maria Capua Vetere, Mondragone, Piedimonte Matese, Casal di Principe, Castelvolturno, Salerno, Eboli, Pagani, Laurino, Ascea, Vibonati, Benevento, Avellino.
“Nella costruzione del programma – commentano i curatori Mario Gelardi e Luigi Marsano – abbiamo voluto unire autori ed interpreti di primo piano nel panorama teatrale italiano, chiamati a pensare e proporre spettacoli per le giovani platee della nostra regione”.
Il cartellone accoglie gli allestimenti, ad esempio, di Emma Dante, di Marco Baliani, di Nando Dalla Chiesa, di Giulio Cavalli, di Armando Punzo e della sua Compagnia della Fortezza, di Mimmo Borrelli con “Sepsa” un racconto degli avvenimenti tragici legati alla ferrovia napoletana ed allestito sui vagoni e sui binari della stessa. In rassegna anche storie di donne coraggiose (in “Croci Rosa” di Rosario Esposito La Rossa e “Anna Politkovskaja” di Ferdinando Maddaloni), frammenti di memoria (nelle “Storie di Guerra” di Stefano Cipiciani e in “Idroscalo 93” di Ivan Castiglione), racconti di guerra, di infanzia negata e di emigrazione (in “Stupidorisiko” della fondazione Emergency, “Piccoli fiammiferai” spettacolo sul lavoro minorile di Giovanna Facciolo, “Impronte digitali” la storia dei Rom raccontata da Tina Femiano) che si intersecano, tra le tante, con le produzioni dedicate ai ragazzi portate in scena da artisti come Fortunato Calvino, Giovanni Meola, Rosalba Di Girolamo, Stefano Jotti, Antonello Cossia, Pietro Pignatelli, Prospero Bentivegna e Mara Baronti.
Si inizia il 4 novembre all’ Exposcuola di Baronissi (Salerno), con “La Ferita – la giusta parte”, uno spettacolo di Riccardo Brun, Raffaele Cantone, Rosario Esposito La Rossa, Mario Gelardi, Giuseppe Miale Di Mauro, Ciro Marino, Angelo Petrella, Peppe Ruggiero e Roberto Saviano, per la regia di Mario Gelardi (repliche il 5 al San Ferdinando di Napoli, il 6 all’Ariston di Mondragone, il 9 al Bristol di Castelvolturno. Ad ingresso gratuito. Info: 0810330619; www.teatrini.it e www.teatridellalegalita.it

DA CASERTANEWS.IT

SCUOLA DI TEATRO : riapre LA BOTTEGA DELL'ATTORE

Bottega dell’Attore riparte per il II anno con una lezione di prova gratuita in programma per GIOVEDI’ 29 OTTOBRE alle 19:30.
Il corso teatrale serale per adulti è strutturato in 64 ore di lezione totali suddivise in 32 incontri da 2 ore ciascuno, tutti i giovedì dalle 19:30 alle 21:30, dal 5 novembre 2009 fino al 24 giugno 2010 con una lezione dimostrativa finale aperta al pubblico il 25 giugno.
Durante l’anno verranno inoltre organizzati incontri con i protagonisti della stagione teatrale del Nebiolo.

Per confermare la propria presenza alla lezione di prova gratuita, contattare il Nebiolo al numero 331 92 87 538 oppure info@teatronebiolo.org – agli stessi recapiti è possibile richiedere anche informazioni su costi e modalità di iscrizione.

28 ottobre, Verona Teatro Camploy torna LINATE 8 OTTOBRE 2001: la strage

Giulio Cavalli, accompagnato dal musicista Davide Savarè, torna in scena domani, mercoledì 28 ottobre al Teatro Camploy di Verona con Linate 8 ottobre 2001:la strage.
Lo spettacolo, che ormai è al suo terzo anno di repliche, è a Verona per la prima volta grazie al sostegno dell’Amministrazione che oltre a figurare tra i molti comuni produttori della piéce, ha voluto sostenere l’impegno della compagnia e della Fondazione 8 ottobre per non dimenticare, organizzando questa replica.   
Il monologo, scritto da Fabrizio Tummolillo e da Giulio Cavalli, cerca in mezzo alla nebbia una spiegazione, le omissioni, le responsabilità, e non ha paura di passare attraverso il sorriso per accostare lo spettatore ad una realtà che altrimenti sarebbe quasi insopportabile.

Mercoledì 28 ottobre
Linate 8 ottobre 2001: la strage
presso Teatro Camploy, Verona Via cantarane 32
info tel. 045 8009549 – 045 8008184

 

LIBERA. Seconda giornata di Contromafie. La parola ai gruppi tematici: lavoro, diritti umani, economia.

Oggi l’assemblea plenaria e l’approvazione del manifesto conclusivo. Il ruolo dei media per un’informazione alternativa.

Ieri seconda giornata di lavori di Contromafie, gli Stati generali dell’antimafia organizzati da Libera in corso a Roma. Un giorno di lavoro intenso sui tanti temi che affronta la rete di associazioni presieduta da don Luigi Ciotti. Il movimento è al lavoro, attraverso gruppi tematici. Diritti umani e migrazioni, cittadinanza, libertà di informazione, politica della legalità, testimoni di giustizia, economia (dai beni confiscati all’antiracket). Lavoro, riunioni, scambi di informazioni e contatti di centinaia di realtà e associazioni che operano su tutto il territorio nazionale, e non solo nelle regioni che subiscono un’alta densità di penetrazione mafiosa.

Ma il tema centrale rimane, come ha dichiarato in apertura don Ciotti, «l’istituzione di un’Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati e l’approvazione di un testo unico in materia di legislazione antimafia». Certo, ricorda il presidente di Libera, «alcune modifiche sono state introdotte, ma senza quell’organicità che è un requisito fondamentale perché la normativa sia davvero efficace ». E l’attenzione, nonostante la distanza, è anche a quello che sta avvenendo in queste ore in Calabria sulla vicenda delle navi cariche di scorie affondate nel Tirreno e nello Jonio e dopo la grande manifestazione di ieri ad Amantea. Anche su questo don Ciotti è categorico: «Continuiamo a sollecitare l’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel codice penale».

Un tema, quello dei traffici di rifiuti, che porta anche a una nuova consapevolezza. «C’è un’Italia che ha compreso come il fenomeno mafioso sia un problema nazionale, non solo: internazionale ». Ovviamente nei corridoi sono le notizie che arrivano da Palermo a tenere banco, le inchieste sulle stragi del 1992/93 e sulla presunta trattativa fra Stato e mafia. «Sono già passati diciassette anni, se perdiamo questa occasione di sapere non avremo mai la verità su quei fatti». Ma il variegato popolo di Libera che si è dato appuntamento a Roma, non si lascia distrarre dal fitto programma di lavoro. I gruppi tematici sono la vera novità, già dalla sua prima edizione, di questo evento.

È il gruppo di lavoro sull’informazione, coordinato da Roberto Morrione, ex direttore storico di Rainews24 e ora a Liberainformazione, quello più affollato. E anche quello con il dibattito più acceso. Perché sui temi dell’informazione, della comunicazione delle relazioni delle mafie con i mondi della politica e dell’economia l’allarme è generale. Il tema delle mafie, se non per fasi “spettacolarizzate”, rimane tagliato fuori soprattutto dai media televisivi. E anche la carta stampata sta peccando di sottovalutazione, se non di vera e propria amnesia collettiva. Tanti gli esperimenti di informazione alternativa, dalle free press autopro- dotte dai comitati locali, ai siti web, ormai veri e propri motori di un nuovo modo di comunicare e diffondere documentazione e inchieste. E il giornalismo?

«Da quanto non vengono contrattualizzati i giornalisti che si occupano di mafia? A quanto tempo risale l’ultimo contratto giornalistico (articolo 1), tanto per fare un esempio, a Repubblica?», si domanda Riccardo Orioles, uno della squadra de I Siciliani di Beppe Fava. La risposta che si dà il gruppo di lavoro è, in pratica, l’alternativa dai media tradizionali. Altre forme di comunicazione diventano strumenti di informazioni. Dal teatro di Giulio Cavalli ai tanti libri inchiesta che poche ma agguerrite case editrici coraggiose riescono a pubblicare. E non si tratta solo di effetto Gomorra, perché qui è evidente la consapevolezza che Saviano abbia avuto un ruolo ma che la quotidianità dell’informazione sia tutt’altro dal successo di un libro.

Pietro Orsatti

DA TERRA NEWS

L’ARTICOLO QUI

Il nostro giornale al Forum nazionale contro la mafia


Il Forum Nazionale Antimafia di Firenze costituisce, allo stato attuale, uno dei più approfonditi e partecipati appuntamenti destinati all’analisi di una drammatica realtà nazionale: quella delle mafie e del loro potere di controllo ed assoggettamento su di una vasta area del territorio italiano.
Quest’anno il meeting è giunto alla sua quinta edizione, agevolato dall’impegno profuso dal Collettivo degli Studenti di Sinistra, dall’Università di Firenze, dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione Toscana, coadiuvati dall’Associazione “Tra i Familiari delle Vittime della Strage di Via dei Georgofili” e dall’Associazione Nazionale Partigiani Italiani.
L’intento alla base di questo progetto appare semplice ed al contempo assai impegnativo: esaminare le mafie come oggettive entità e individuarne i punti di forza ma anche le debolezze.
L’appuntamento avviatosi il 13 ottobre e conclusosi il 14 ottobre è stato caratterizzato da molteplici interventi, posti in essere da relatori assai competenti e da anni operanti in un settore, quello del contrasto alle organizzazioni criminali, di fondamentale importanza per le stesse sorti nazionali. Il “Corriere di Gela”, su invito dell’Università degli studi di Firenze, ha portato nella città del giglio la testimonianza in seno all’incontro di approfondimento, del nostro Rosario Cauchi, tra i relatori ai quali è stato affidato il compito di aprire la «due giorni» occupandosi del tema “Mafia, sanità ed edilizia”, affiancato dal magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Gaetano Paci. L’assemblea ha consentito ai presenti di prendere contezza di particolari d’indagine, poco noti al pubblico, inerenti gli stretti rapporti emersi, anche negli ultimi mesi, tra mafia ed entità economiche agenti nel settore edile, da sempre area di riciclaggio ed investimento di capitali illeciti: le inchieste sulla Calcestruzzi s.p.a., sulla Safab s.p.a., le infiltrazioni delle mafie, siciliane, calabre e campane, in territori in origine “vergini” quali la Lombardia, la Liguria, il Lazio, l’Emilia Romagna.
A questo si è, ancora, sommata la ricostruzione degli inquietanti incroci tra la sanità, non solo da un punto di vista di realizzazioni edili bensì anche da quello dell’operato di svariati professionisti del settore, e la malavita organizzata: basti pensare al ruolo di vertice assunto da medici del calibro di Nino Cinà e Giovanni Mercadante entro gli organigrammi di cosa nostra palermitana. Dalla disamina emerge chiaramente, come testimoniato dai partecipanti alla plenaria po
meridiana del 13 Ottobre, che la mafia non può dirsi morta oppure definitivamente vinta, costituendo un interlocutore assai dinamico in diversi gangli della vita sociale ed istituzionale del nostro paese; di ciò hanno infatti dibattuto relatori del calibro di Piercamillo Davigo, attualmente magistrato di Cassazione, Giovanna Maggiani Chelli, rappresentante dell’associazione “Tra i Familiari delle Vittime della Strage di Via dei Georgofili”, Silvano Sarti, presidente provinciale dell’Anpi, Giuseppe Lo Bianco, giornalista e scrittore, Rino Giacalone, giornalista trapanese del quotidiano “La Sicilia”, ed esponenti di “Libera Toscana” e del “Presidio veneto di San Pietro di Rosà”, intenti nella descrizione di una mafia in continua progressione anche all’interno di aree difficilmente sussumibili nel classico connubio criminalità organizzata-affari economici.
Il teatro, da sempre ritenuto specchio riflettente di una società in progressivo tumulto, contribuisce a sua volta, per il tramite di taluni artisti, alla divulgazione di un messaggio diverso e a tratti spiazzante: imperniato intorno alla narrazione di quotidiane vicende, spesso estranee alla copertura dell’informazione nazionale, ma decisive nel processo di comprensione del fenomeno criminale. Questa è stata la scelta assunta dall’attore e registra teatrale, Giulio Cavalli, costretto a pagare il dazio di una vita blindata a causa della realizzazione di spettacoli incentrati sulla descrizione dei costumi e delle vicende di esponenti di spicco delle cosche siciliane, calabresi e campane, e fra questi la sua ultima creazione “A cento passi dal Duomo”.
Ma la mafia, si sa, non è solo pura criminalità ma dipana le sue voglie anche in direzione dell’economia, legale o illegale, come fatto rilevare, nel corso della seconda giornata di discussione, da Alessandro Santoro della “Comunità di Base Le Piagge di Firenze” e Antonio Pergolizzi di “Legambiente”, capaci di proporre un ritratto completo di alcuni settori sottoposti all’interesse criminale: dallo sfruttamento del lavoro nero al traffico illecito di rifiuti tossici.
La mafia si può battere anche con strumenti di indagine come le intercettazioni telefoniche, al centro di un acceso dibattito politico, ed ampiamente descritte da un magistrato da decenni interessato al contrasto delle mafie, Antonio Ingroia della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, in grado, peraltro, di agganciarsi alla recente cronaca giudiziaria esprimendo pareri certamente ragionati sulla trattativa Mafia-Stato.
Affinché si possa sperare di poter disporre di un’adeguata visione dell’attuale realtà criminale, spesso camuffata da molteplici escamotage, è assolutamente indispensabile la presenza di un’informazione libera da ogni impedimento o controllo, palesi oppure occulti; di certo gli esempi di autonomia giornalistica non appaiono sporadici in Italia, soprattutto quando ci si riferisce all’attività svolta da reporter locali, in grado di individuare particolari sfuggenti ai grandi media nazionali: di questo hanno parlato Peter Gomez, attualmente redattore del nuovo quotidiano “Il Fatto”, Pino Maniaci, responsabile di Tele Jato ed il nostro collaboratore, Rosario Cauchi. Un evento, quello fiorentino, che come ribadito da uno dei relatori coinvolti, il magistrato Gaetano Paci, “dovrebbe costituire un esempio da seguire anche in altre regioni, con in testa la Sicilia”. Ringraziamo Silvia, Pietro, Giacomo e tutti gli altri componenti del Collettivo degli Studenti di Sinistra.

Autore : Redazione Corriere
DA IL CORRIERE DI GELA
L’ARTICOLO QUI