Da Meloni Pinocchio un anno di balle
La comparsa dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sospeso ufficialmente la festa di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia per i primi dodici mesi al governo. La propaganda invece può tranquillamente continuare sui giornali allineati e sulle televisioni pubbliche e private (uguali nella linea editoriale) che da ore cannoneggiano a rotative e televisioni unificate risultati straordinari.
Meloni ha rilasciato un’intervista al Tg1 che è un condensato di bugie, come ha sottolineato anche il sito di fact checking Pagella politica
La presidente Meloni ha rilasciato un’intervista al Tg1 che è un condensato di bugie, come ha sottolineato anche il sito di fact checking politico Pagella politica. Si comincia con la solita balla per giustificare la demolizione del reddito di cittadinanza: “Chi non può lavorare mantiene il sussidio, chi può lavorare è giusto che abbia lavoro e formazione”, dice Meloni fingendo di non avere letto le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), un organismo indipendente che vigila sulla spesa pubblica, che ci dicono come quasi 100mila famiglie che prima prendevano il reddito di cittadinanza, con all’interno un disabile, un minorenne o un over 60, non potranno accedere all’assegno di inclusione “per effetto dei vincoli di natura economica”.
L’ALIBI DEL 110%
È sempre la solita bugia anche quella sul Superbonus, con la presidente del Consiglio ora in veste di moralizzatrice a spiegare che sono soldi “tolti alla sanità, all’istruzione e alle persone”. Confidando nella memoria corta degli italiani, Meloni omette che Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno chiesto a più riprese addirittura un allargamento della platea dei beneficiari del bonus. Ma ora che hanno cambiato idea, vorrebbero anche cambiare faccia.
ITALIA LOCOMOTIVA UE
La barzelletta dell’Italia “fanalino di coda” in Europa in campo economico e ora “tornata protagonista” (altro slogan molto amato dai meloniani) è tutto nei numeri del Più italiano calato tra aprile e giugno dello 0,4% (al contrario di Francia e Germania) e un’occupazione in calo certificata dall’Istat. Per quanto riguarda i lavoratori poveri il governo ha pensato bene a un’operazione di “cosmesi matematica” dell’Inps per farli scomparire dalle statistiche.
RIFORMA FISCALE
Dice Meloni di avere anche “concentrato le risorse su chi era in difficoltà e sui redditi medio-bassi”. Questa bugia viene difficile smentirla perché davvero si fatica a capire a cosa si riferisca. Di certo questo governo ha mantenuto la flat tax che non premia i redditi più bassi, come dimostrato più volte, e che ha anche qualche problema di costituzionalità. La riforma fiscale che prevede il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef è un’idea generica nella legge delega che al momento non trova nessun riscontro. Forse al governo vorrebbero farla, questo è legittimo, ma dove troveranno i soldi è ancora tutto da capire.
LOTTA ALLA MAFIA
Era prevista anche la strumentalizzazione dell’arresto di mafiosi, compreso il latitante Matteo Messina Denaro, del quale è stata diffusa ieri la notizia della morte. Prendersi il merito di operazioni delicate portate avanti dalla magistratura (che quando torna comodo è un “potere separato” e quando serve diventa un “potere politico”) significa non avere idea di quanto tempo e quanti governi occorrano per arrivare a un risultato.
FARINA… DEL SUO SACCO
“Grazie a Fratelli d’Italia la legislazione italiana (sui rave party, ndr) si è allineata a quella di molti altri Stati europei”, scrive il partito di Meloni sul suo opuscolo celebrativo. Falso: nessuno degli altri quattro grandi Paesi europei (Francia, Regno Unito, Germania e Spagna) prevede pene così dure come quelle introdotte dal governo Meloni. Anche lo “stop alle farine di insetti” è un messaggio bugiardo: già quattro regolamenti europei avevano autorizzato la vendita della polvere di grillo domestico, del verme della farina minore, della larva gialla della farina essiccata e della locusta migratoria, stabilendo la quantità massima di insetti che può essere presente negli alimenti.
DILUVIO DI BALLE
Sull’Emilia Romagna alluvionata e quei pochi 230 milioni arrivati dopo oltre tre mesi ne abbiamo letto e scritto dappertutto. Fenomenale è il fregiarsi (sempre sull’opuscolo di partito) di “sviluppare fonti energetiche pulite, come il gas naturale e le rinnovabili”. Mettere sullo stesso piano il gas naturale e le energie rinnovabili, come il fotovoltaico e l’eolico significa non avere ancora imparato che il gas è un combustibile fossile, al pari del carbone e del petrolio. Per quanto riguarda lo “stop all’immigrazione” Meloni e compagnia ormai non hanno nemmeno più lo stomaco di riuscire a ripeterla come vittoria. Quando se ne parla da quelle parti balbettano del “Piano Mattei”. Ma almeno su quello si vede lontano un miglio che non ci credono neanche loro.
L’articolo Da Meloni Pinocchio un anno di balle sembra essere il primo su LA NOTIZIA.