Con Meloni siamo già all’agiografia. Bestiario di governo a catinelle
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L’agiografia di Giorgia Meloni, Matteo Salvini bastonato, eccoci al nostro bestiario di governo quotidiano.
AMICI PER FINTA
“Grande collaborazione e unità di intenti”. E’ quanto si legge in una nota congiunta della Lega e Fdi al termine dell’incontro tra Meloni e Salvini. “Entrambi i leader hanno espresso soddisfazione per la fiducia data dagli italiani alla coalizione e hanno ribadito il grande senso di responsabilità che questo risultato comporta. Meloni e Salvini hanno fatto il punto della situazione e delle priorità e urgenze all’ordine del giorno del governo e del parlamento, anche alla luce della complessa situazione che l’Italia sta vivendo”. Il comunicato suona vero come la famosa foto di Salvini e Meloni sorridenti in riva al mare, pochi minuti prima di ricominciare a farsi la guerra.
SANTANCHÈ METTE A CUCCIA SALVINI
Dice Daniela Santanchè in un’intervista a Il Foglio: “La Lega, purtroppo, non ha raccolto un successo eclatante a queste elezioni. Hanno una grande occasione di rilancio. Con lealtà. Governando. Non si può essere di lotta e di governo, anche quando si sta dentro a un governo di centrodestra”. Traduzione: Salvini ha perso e non si metta in testa di avanzare pretese. Facile facile.
MA CHE DAVERO?
Secondo Repubblica Draghi, dopo aver parlato con Meloni, avrebbe assicurato ai leader europei che il prossimo governo: sosterrà, anche militarmente, l’Ucraina e terrà unito il fronte delle sanzioni contro Mosca; sosterrà la Nato senza tentennamenti e non approverà scostamenti di bilancio. Che Giorgia Meloni per rassicurare la comunità internazionale prometta di governare secondo la mitologica agenda Draghi a cui si è strenuamente opposto per racimolare voti è tutto quello che sappiamo sull’ipocrisia politica di questo tempo.
E LA MATRICE?
È spuntata ieri l’immagine di copertina che Anna Paratore, madre di Giorgia Meloni, teneva sul suo profilo Facebook con scritto “evoluzione, qualcosa è andato storto”: il disegno rappresenta la scimmia che dagli imperatori romani e Garibaldi si staglia fino a Mussolini imponente su tutti per poi rimpicciolirsi con Andreotti, Fini, Berlusconi, Napolitano e Monti. C’è bisogno di altre spiegazioni?
ANTI-ANTI-ANTIFASCISTI
Dice Aldo Cazzullo che “Giorgia Meloni non è fascista, al massimo è antiantifascista”. Quindi ora ci tocca diventare antiantiantifascisti. A proposito vi ricordate a scuola la lezione sulla doppia negazione?
SIAMO ALL’AGIOGRAFIA
Sempre per quella vecchia storia della stampa italiana con la schiena dritta di fronte al potere su Twitter il giornalista di Valigia Blu Matteo Pascoletti ha raccolto solo una parte degli articoli su Giorgia Meloni in questi giorni: c’è Repubblica che scrive di un racconto fantasy di Giorgia Meloni da ragazzina titolando sul “lato tenero di Giorgia”, c’è il Corriere della Sera con un bel quadretto di famiglia con la sorella di Meloni che racconta le sue ansie, sempre il Corriere che racconta della “famiglia difficile”, L’Unione Sarda che ne rivendica le origini sarde, Repubblica che rassicura che Meloni non è fascista perché l’ha detto sua madre, l’Ansa che parla del suo “look della svolta”, Il Fatto Quotidiano che racconta l’incontro tra Meloni e il suo compagno (lei aveva in mano una banana), il personal trainer che ne racconta gli allenamenti in palestra, Will Media che ci spiega come la storia di Meloni parta “da un abbandono”, l’estetista che ci racconta come Meloni non lasci mance ma sia “una di loro”, la su barista di fiducia che teme che il bar ne risenta dopo la vittoria, La Repubblica che ci racconta che legge Pasolini, il compagno che fino all’altro ieri era di sinistra e ora si scopre che non è di sinistra. Del resto l’avevano predetto storici e intellettuali che il rifascismo si sarebbe presentato con garbo, quasi con simpatia.
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