Una Festa contro la violenza. L’8 marzo ci ricorda i diritti violati delle donne
Ogni anno siamo qui, all’8 marzo festeggiato come “festa della donna” senza consapevolezza che più che una festa questo 8 marzo sia un memorandum dei diritti. Come ogni anno di fronte al report del Viminale su cosa è successo l’anno prima si rimane impietriti. Le diverse violenze sulle donne sono argomento prelibato per le lotte politiche, giusto il tempo del prossimo 8 marzo.
Ogni anno siamo qui a festeggiare l’8 marzo come “festa della donna” senza consapevolezza che più che una festa sia un memorandum dei diritti
Nel 2023, 120 donne sono state uccise, con una diminuzione del 6%. Il rapporto evidenzia una riduzione dei maltrattamenti familiari, ma un aumento delle violenze sessuali. L’applicazione del “codice rosso” indica un aumento delle segnalazioni di violenza e delle violazioni degli ordini di protezione. Il report 8 marzo. Giornata internazionale dei diritti della donna del Servizio Analisi Criminale della Polizia della Direzione Centrale Polizia Criminale, Ufficio a composizione interforze del Dipartimento della pubblica sicurezza, evidenzia anche un calo dei maltrattamenti familiari, ma un aumento delle violenze sessuali nel quadriennio 2020-2023.
Nel 2023, 120 donne sono state uccise, con una diminuzione del 6%
Il rapporto del Viminale evidenzia che delle 120 le donne uccise l’anno scorso, 64 sono state assassinate da partner o ex compagni con una diminuzione del 6%. Anche l’incidenza delle donne uccise in ambito familiare/affettivo evidenzia una diminuzione tra il 2020 e il 2023: in circa un quarto dei casi le uccisioni di donne si collocano nel quadro del rapporto genitori/figli. Ad uccidere le madri sono stati nell’89% degli episodi i figli maschi. I presunti autori degli omicidi di donne risultano individuati con percentuali intorno al 90%.
Il report 8 Marzo, che analizza il quadriennio 2020/2023, è stato realizzato in collaborazione con la Lega Pallavolo Serie A Femminile visto che le giovani campionesse hanno arricchito il documento con le loro testimonianze sul valore dello sport per promuovere un’effettiva parità di genere. Per quanto attiene alle vittime delle delittuosità l’incidenza di quelle di genere femminile ha registrato valori che si attestano tra il 57 e il 96%, tranne che per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, i cui valori oscillano dal 26% del 2022 al 17% dell’anno successivo.
Nel 2023 si è registra una diminuzione dei maltrattamenti contro familiari e conviventi e degli atti persecutori
Nel 2023 si registra anche, una diminuzione dei maltrattamenti contro familiari e conviventi e degli atti persecutori, reati nei tre anni precedenti, avevano entrambi già evidenziato un incremento costante. Trend in crescita invece per le violenze sessuali che, viene fatto notare nel documento, almeno in parte, può essere letto quale il parziale “affioramento di un sommerso”, ossia la testimonianza anche di una aumentata sensibilità verso il fenomeno.
“Interessante” anche il dato inerente all’applicazione del “codice rosso”, che vede un “significativo incremento”, sia dei delitti commessi che delle segnalazioni a carico dei presunti autori noti” come la violazione di provvedimenti di allontanamento della casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Ma anche in questo caso il dato “può essere interpretato in modo positivo” ovvero “come un incremento della propensione alla denuncia”.
Nel mondo una donna su tre è stata violentata, picchiata, costretta all’atto sessuale oppure abusata almeno una volta nella sua vita
Poi ci sono i numeri nel mondo. Una donna su tre, secondo dati dell’Unifem, è stata violentata, picchiata, costretta all’atto sessuale oppure abusata almeno una volta nella sua vita. Secondo uno studio dell’Oms e della Banca Mondiale, la violenza domestica è la causa principale di morte o di lesioni gravi per donne tra 16 e 44 anni: più importante del cancro, della malaria o degli incidenti stradali. La violenza contro le donne è una fra le forme più gravi e diffuse di violazione dei diritti umani.
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