Kenneth Smith ucciso con l’azoto in Alabama, un’umiliante tortura di Stato in stile nazista – Lettera43
Gli Usa hanno ammazzato un uomo come non è concesso fare sugli animali. Dopo che nel 2022 era sopravvissuto a un’iniezione letale. Così il mondo ha assistito a una vendetta su un prigioniero diventato cavia. Tanto che l’associazione degli ebrei contro la pena di morte ha protestato per quell’uso del gas che ricorda i campi di concentramento.
Kenneth Smith è morto di giovedì sera alle 20.45 del suo Paese, ammazzato come non è concesso fare sugli animali. Asfissiato dallo Stato su un lettino indossando una mortifera maschera d’azoto che gli ha prosciugato l’ossigeno. Il commissario del Dipartimento penitenziario dell’Alabama, John Hamm, si è presentato davanti ai giornalisti per raccontare la cronaca dell’evento, specificando che sono serviti “solo” 15 minuti di azoto per compiere la giustizia feroce che gli Stati Uniti insistono a proporre.
Ha trattenuto il respiro per guadagnare qualche secondo di vita
I testimoni dell’evento hanno raccontato alla stampa che Kenneth è rimasto cosciente «per diversi minuti» prima di cominciare a «tremare e contorcersi sulla barella». Il suo respiro si è fatto via via sempre già labile fino a scomparire. Annegato nell’azoto, ha potuto certificare l’avvenuta vendetta di Stato sotto gli occhi del mondo. Per il signor Hamm, cerimoniere della morte, quel maledetto di Smith ha provato a guadagnare qualche secondo di vita «trattenendo il respiro tutto il tempo che potuto». Poi il commissario ha detto: «Ci sono stati alcuni movimenti involontari e un po’ di respiro agonico, ma era tutto previsto ed è negli effetti collaterali che abbiamo visto e studiato sull’ipossia da azoto. Quindi, niente fuori dall’ordinario rispetto a ciò che ci aspettavamo». Niente fuori dall’ordinario, quindi. Se lo aspettavano che un uomo facesse di tutto per morire il più tardi possibile.
Già una volta crocifisso a testa in giù nel vano tentativo di trovargli una vena utile
Forse Kenneth sperava di salvarsi davvero. Nel novembre del 2022 era rimasto per quattro ore legato a una barella mentre gli infermieri cercavano la vena per iniettargli la miscela letale. Non ci sono riusciti. Dopo avere provato con tutte le vene praticabili, il medico ha chiesto alle guardie carcerarie di girare la barella all’indietro in modo che i piedi del prigioniero puntassero verso il soffitto mentre la sua testa puntava a terra. Smith si trovava, curiosamente per un uomo così religioso, in una crocifissione inversa. Di quella prima morte evitata il detenuto raccontò di ricordare il dolore degli aghi e l’impazienza dei suoi carcerieri innervositi dal fallimento. Quando Smith protestò per le punture inefficaci fin sotto la clavicola, il vicedirettore, stringendogli la testa, gli disse: «Kenny, questo è per il tuo bene». Il prigioniero, ancora vivo ma crivellato di buchi e profondamente traumatizzato, fu stato riportato nella sua cella.
Il caso di Alan Miller, riportato in cella sanguinante e traumatizzato
Tra i sopravvissuti alla pena di morte c’è anche Alan Miller, sottoposto a un tentativo di esecuzione da parte dell’Alabama a settembre del 2022. È stato forato ripetutamente per 90 minuti mentre giaceva sulla barella. La squadra medica di Miller ha proceduto a fare quello che i suoi avvocati hanno descritto come un “tour” del corpo del prigioniero. Braccio sinistro, mano destra, mano sinistra, interno del braccio sinistro, piede destro, piede sinistro: ogni parte del corpo è stata forata più volte in una ricerca sempre più disperata e, in definitiva, inutile, di una vena accessibile, a volte con due medici che sondavano parti diverse con aghi contemporaneamente. Come Smith, anche Miller è stato fatto oscillare verticalmente, sospeso nella posizione del crocifisso, anche se con la testa alta, per circa 20 minuti. Quando lo calarono, il sangue fuoriusciva dalle ferite. Poco prima di mezzanotte gli è stato detto: «La tua esecuzione è stata rinviata». Trascorse i giorni successivi raggomitolato in posizione fetale nella sua cella.
Gli ebrei contro la pena di morte parlano di eredità nazista
Il giudice Sonia Sotomayor, che assieme ad altri due giudici si era opposta alla doppia morte di Kenneth Smith, ha dichiarato: «Non essendo riuscita a uccidere Smith al primo tentativo, l’Alabama lo ha scelto come “cavia” per testare un metodo di esecuzione mai tentato prima. Il mondo sta guardando». Il co-fondatore di “L’chaim!, Ebrei contro la pena di morte”, Mike Zoosman, ha detto: «Solo l’idea di usare il gas per le esecuzioni è un affronto alla nostra comunità. L’eredità nazista della sperimentazione per trovare il modo più rapido per liberarci dai prigionieri indesiderati è un sotterfugio, per chiunque sia consapevole di quella storia che non dovrebbe ripetersi in Alabama, o altrove», ha aggiunto.
Le Nazioni Unite spingono per una moratoria sulle esecuzioni capitali
L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, aveva espresso preoccupazione sul fatto che «l’ipossia di azoto possa provocare una morte dolorosa e umiliante» e aveva affermato che l’esecuzione con questo metodo «potrebbe equivalere a tortura» o essere «degradante ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani». La pena di morte, ha detto, «è incompatibile con il diritto fondamentale alla vita. Non vi è alcuna prova che ciò scoraggi la criminalità. Piuttosto che inventare nuovi modi per attuare la pena capitale, esortiamo tutti gli Stati a mettere in atto una moratoria sul suo utilizzo, come passo verso l’abolizione universale». Kenneth Smith è morto alle 20.45 asfissiato dallo Stato dopo essere sopravvissuto a un’esecuzione di Stato. Ed è una roba così enorme che mancano le parole per scriverla.
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