Per la Pedemontana non ci sono i soldi, lo dicono gli industriali (famosi faziosi comunisti qui in Lombardia, secondo Formigoni) rileggendo con attenzione i dati dell’Osservatorio sulle Infrastrutture. Ricordo che quando mi capitò di dirlo in occasioni pubbliche (ultimamente abbastanza spesso) gli sguardi attoniti dei professoroni di cose lombarde mi accusavano di disfattismo. Il punto è che qui le infrastrutture si ha l’urgenza di iniziarle per dare il via al banchetto dei soliti noti e concluderle è un aspetto secondario. Le ultime inchieste giudiziarie ci raccontano perfettamente come gli interessi (di più quelli illeciti) operano nella fase iniziale, nuotano tra l’iter di autorizzazione e l’assestamento su appalti e subappalti. La prossima volta che vi chiedono perché le infrastrutture di faraonica memoria formigoniana dovrebbero essere inutili provate a parlare della calma sospetta con cui (non) vengono portate a termine. Avete mai visto qualcuno indugiare sul necessario?
Le uniche infrastrutture che vorticosamente si attivano sono quelle che oscenamente si muovono dietro le quinte; e per disarticolarle non basta arrestare un Nicoli Cristiani, serve un altro modo. E a noi chiedono di farsene carico senza patetiche imitazioni.