La domanda non è retorica. Ne abbiamo scritto qui e qui. SOS FORNACE rilancia e (al di là di qualche condizionale in più che avrei usato) i collegamenti e i fatti ci sono tutti e dovrebbero aprire il dibattito. Visti anche tutti i comitati, sotto comitati e gli esperti che dovrebbero essere sul pezzo.
A guardare gli intrecci tra le società che hanno partecipato alla gara d’appalto, le società subappaltatrici e alcuni politici lombardi già
indagati per aver preso mazzette da queste società sembrerebbe di si.
Nell’elenco delle società subappaltatrici figura la ‘Testa Battista & c.‘ di Ghisalba (BG), da anni in affari con il gruppo Locatelli e coinvolta nell’inchiesta per una tangente di 50.000 euro versata all’allora vicepresidente di Regione Lombardia Nicoli Cristiani, per “ammorbidire” i controlli sulla realizzazione di una discarica di amianto a Cappella Cantone (Cremona).
Proprio a partire da quella stessa inchiesta , pochi giorni fa la procura di Milano ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di turbativa d’asta sul primo appalto di Expo, quello per la “rimozione delle interferenze”.
La Locatelli SPA nella gara d’appalto al massimo ribasso aggiudicatasi da CMC era arrivata terza, ma per qualche strana alchimia ai loro soci d’affari “Testa Battista & c.” è stato affidato un subappalto per lavorare all’interno del cantiere.
Ma la “Testa Battista & c.” non è l’unica fra le società subappaltatrici ad aver dato mazzette a consiglieri regionali.
Come abbiamo già denunciato tra le società subappaltatrici c’è anche il Consorzio Stabile Litta il cui vicepresidente Nicola Di Rosario è indagato per una tangente di 30.000 euro data all’ex consigliere regionale Angelo Giammario per l’affidamento di appalti per la manutenzione e sistemazione del verde pubblico in Brianza.
Perché la CMC subappalta i lavori di Expo 2015 a società che hanno dato mazzette a consiglieri regionali? Casualità?
Alla fine di Ottobre del 2011 Formigoni durante la visita di Loscertales a Milano, inaugurava in pompa magna i lavori in un cantiere
ancora fittizio, pochi giorni dopo Locatelli, escluso dal primo appalto, chiedeva allo stesso Formigoni tramite Nicoli Cristiani un incontro con Paolo Alli, sottosegretario di Regione Lombardia con delega a Expo 2015.
Seppur a detta di Formigoni quell’incontro non è mai avvenuto oggi è comunque chiaro che uno dei compari di mazzette di Locatelli lavora nel cantiere di Expo 2015.
A peggiorare ulteriormente il quadro Venerdì 1 Giugno 2012 si è avuta la notizia che una seconda inchiesta riguarda un’altra delle società subappaltatrici, la Elios SRL, società piacentina implicata in un’inchiesta nel novarese per traffico illecito di rifiuti con tentativo di infiltrazione mafiosa. La prefettura di Milano sta valutando di revocarle la certificazione antimafia.
Il 23 Maggio la Direzione Investigativa Antimafia di Milano ha effettuato un sopralluogo nel cantiere di Expo, mentre nei giorni scorsi l’ASL di Rho ha bloccato 3 camion che stavano portando nel cantiere dei carichi di terra di riporto già inquinati come avvenuto di recente lungo il tragitto di Bre.Be.Mi. nonché lungo il tracciato della TAV Milano-Torino.
Una pratica tipicamente mafiosa.
Qualcuno che dice una parolina? Vale anche una smentita. Documentata, ovviamente.