Questa mattina mi è capitato di leggere l’articolo scritto da Eva Mozes Kor. Eva è una donna nata 81 anni fa in Romania e sopravvissuta all’Olocausto durante il quale fu sottoposta ad esperimenti di eugenetica. Perse per mano dei nazisti entrambi i genitori e due sorelle maggiori. Eva Mozes Kor, durante il processo ad Amburgo, in Germania, contro Oskar Groening, un uomo di 93 anni che lavorava al campo di concentramento di Auschwitz, ha deciso di stringergli la mano. Groening è accusato di avere contribuito all’uccisione di almeno 300.000 persone.
Eva ha dichiarato
“Tutto ciò di cui è accusato, secondo me lo ha compiuto. Personalmente ho perdonato i nazisti e tutti quelli che mi hanno fatto del male, ma ho detto a Groening che il mio perdono non mi impedisce di accusarlo né di considerarlo responsabile per le sue azioni. E ho anche detto pubblicamente che Groening era solo un piccolo ingranaggio in una grande macchina assassina, ma che le macchine non possono funzionare senza i piccoli ingranaggi. Ma ovviamente Groening è anche un essere umano. La sua reazione è stata coerente con ciò che mi aspetto dalle interazioni fra coloro che hanno subito quelle violenze ed ex aguzzini che avvengono in un clima di umanità”.
Persone dal cuore così grande che rispondono all’odio con l’umanità; che hanno la sicurezza di mostrare il cuore nudo e invitarci tutti dentro senza né pretese né nascondimenti; persone con così tanta anima da non entrare dalle misere porte delle piccole sfide di piccolo odio e che, per fortuna, ci lasciano sperare che ci sia davvero una forma d’intelligenza anche qui, su questo pianeta.