Sì, direi che Francesco Colucci detto Ciccio è una metafora perfetta del neonato partito di Alfano: entrato in Parlamento per la prima volta nel 1972, già sottosegretario con Andreotti e con Spadolini, è ancora lì, transumato attraverso due repubbliche e diversi partiti, ai quali ha portato e continua a portare il suo pingue pacchetto di voti.
Il potere per il potere, allo stato puro: silenzioso e capace di scivolare attraverso mille fedeltà diverse, da Nenni ad Alfano passando per Berlusconi, ormai anche lui alle spalle.
E stamattina eccolo qui, al Tempio di Adriano: lezione vivente per tutti gli altri slalomisti dell’autopiazzamento, in fondo alle prime armi, davvero, rispetto al grande Ciccio.
Il “nuovo” centro destra e questo Paese che si avvita, in continuazione, nel post di Alessandro.