Forse il guaio è ancora più vasto e irrimediabile della sottrazione – grave, gravissima – di diritti importanti senza una giustificazione valida. È la scelta di usare parole ed espressioni incomprensibili per mantenere tutto fermo come in una radura nebbiosa, per non disturbare nessuno finendo per scontentare tutti, per farci perdere ore in una complessa e impossibile opera di esegesi.
Lo dice bene Fred Vargas in La cavalcata dei morti: “A furia di allontanarsi dalle parole, le più limpide teorizzazioni si trasformano in dicerie. E non si sa più niente. Fra approssimazioni e inesattezze la verità si dissolve e apre la via all’oscurantismo.”
Lo scrive Chiara Lalli in un post da leggere sui “presidi giuridici per gli omosessuali” ma in generale potrebbe essere la frase del momento politico. Sicuro.