L’opinione di Giancarlo Caselli audito in Commissione Antimafia:
Cosa fare con la prescrizione: cancellare quella – scusatemi l’espressione molto volgare, pesante e atecnica – vergogna del nostro Paese. Siamo l’unico Paese al mondo di democrazia occidentale in cui la prescrizione non si interrompe mai: negli altri Paesi si interrompe con il rinvio a giudizio o con la condanna in primo grado, da noi mai, da noi la prescrizione prosegue interrotta fino a sentenza definitiva.
Se io fossi un difensore di parte privata o un imputato – toccando ferro, natural- mente, non si sa mai – tirerei le cose in lungo quanto più possibile, perché la pre- scrizione tutto cancella e, se magari non cancella, arriva magari un indulto o un’amnistia. Conviene tirarla per le lunghe con una prescrizione che non si interrompe mai.
Qui mi sento tirato per i capelli a parlare di Andreotti e non posso, perché ci vorrebbe mezza giornata, ma quello di Andreotti è il caso tipico di un imputato molto eccellente che è stato riconosciuto colpevole, penalmente responsabile anche in sede di Corte di cassazione confer- mando la sentenza della Corte d’appello di Palermo fino al 1980, e che non è stato condannato perché il reato commesso (« commesso » è scritto nel dispositivo) è prescritto.
Parentesi: la prescrizione è rinuncia- bile, sono pochissimi gli imputati che ri- nunciano alla prescrizione, e mi sembra di capire che Andreotti non ci abbia mai pensato, ma la prescrizione è rinunciabile. Mi spiace citare qualcuno che con l’antimafia non c’entra niente, ma il sottose- gretario e sindaco De Luca ha rinunciato alla prescrizione ottenendo un’assoluzione nel merito.