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C’è la solita santificazione di Giorgia Meloni, c’è lei che si complimenta con l’Egitto per i diritti umani e c’è la Lega che si è inventata – indovina un po’ – la secessione. Eccoci al nostro bestiario di governo.
SEMPRE A PROPOSITO DI MELONI SANTA
Corriere della Sera: “La visione di Giorgia. La vincitrice delle elezioni viene accolta come una regina da Coldiretti e, va detto, lei non sbaglia un colpo: i contenuti sono giusti, il tono pure. E così, alla sua prima uscita dopo il voto che l’ha proiettata verso Palazzo Chigi, è apoteosi. Al punto che spesso è difficile capire cosa dica a causa dei «Giorgia, Giorgia»”. E poi: “In ogni caso, Meloni non promette quello che non intende mantenere”. Viene in mente un celebre giornalista del Corriere negli anni ’30 che scriveva: ““Sorge il sole, Canta il gallo, Mussolini monta a cavallo”. Certa stampa non riesce proprio a non trasformare in divinità il leader di turno.
PROMESSE ELETTORALI
Secondo alcune fonti del centrodestra sarebbero stati Salvini e Berlusconi a promettere a Letizia Moratti che sarebbe stata candidata presidente in Regione Lombardia. Non male come scelta: ne ha presi due su tre della destra e ha mancato l’unica che ora decide davvero.
SECESSIONE!
Nota della Lega:”Dopo trent’anni di battaglie, questa sarà la legislatura che finalmente attuerà quell’Autonomia delle Regioni che la Costituzione prevede.” Umberto Bossi ci crede così tanto che ha fondato il ‘Comitato Nord’ – spiega Bossi – «con rinnovato entusiasmo alla conquista degli obiettivi che sono stati alla base della fondazione della Lega nel marzo 1984». Tradotto: sono 38 anni che vi prendono in giro. Fenomenale il leghista Marco Reguzzoni che dice: “ho visto Bossi di nuovo con gli occhi di tigre”. Quando si dice il tempismo delle metafore.
QUESTIONE DI PALATO
Tajani: “Per Forza Italia Salvini può fare il ministro di qualsiasi dicastero”. Del resto dalle loro parti hanno stomaci forti, sono pronti a ingoiare di tutto.
IL CRETINISMO CORSARO
Riecco Massimo Corsaro e soprattutto riecco il suo uso disinvolto dei social network. L’ultimo tweet dell’ex parlamentare di destra finito sotto accusa recita così: “Non so cosa facesse il padre di Meloni quando lei era bambina e lui aveva lasciato casa. So per certo che la sinistra ha portato in Parlamento una persona perché suo fratello spacciava”. Se da una parte si capisce il riferimento alle polemiche sugli articoli di stampa – prima quella spagnola, poi quella italiana – sulle vecchissime vicende che riguardavano il padre della leader di Fratelli d’Italia, dall’altra l’ex deputato (ex Msi, ex An, ex Pdl, l’ultimo partito d’appartenenza fu proprio Fdi nel 2015, lasciato in polemica) attacca l’elezione di Ilaria Cucchi (neosenatrice di Sinistra-Verdi) nel modo che si vede, omettendo e mistificando la vicenda – ricostruita da diversi processi – che ha portato alla morte del fratello Stefano, con tanto di successivi depistaggi.
MELONI MANDA UNA CAREZZA A AL SISI
Meloni in risposta ai complimenti per la vittoria del Presidente egiziano Al-Sisi:”l’Italia è pronta a rafforzare la nostra cooperazione bilaterale su molti campi: sicurezza energetica, stabilità del Mediterraneo e del Medio Oriente, diritti umani e libertà religiosa. Grazie Presidente al-Sisi”. Giulio Regeni e Patrick Zaki ringraziano. Roba da brividi.
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