Beh, sì, cigolo un po’. Ho dovuto perdere tempo ancora per quella vecchia mania delle minacce di qualche vigliacchetto. Anzi più d’uno. Ma abbiamo la pelle dura e, soprattutto, da più di qualche anno abbiamo deciso di tenercele per noi. Quindi scrivo qui niente di più di quello che serve per dire che ogni tanto l’assenza capita che sia dovuta a piccole battaglie personali da sostenere.
Ma vale per tutti: dietro i gesti quotidiani (o alla loro momentanea lentezza, disattenzione e assenza) ci sono i casi della vita che a volte non si ha nemmeno voglia di raccontare .E va bene così: in questa ansia di esporsi e imporsi ci sono persone che intendono la sobrietà come un eroico perseverare nella propria normalità e io devo ammettere che mi sto affezionando ai dolori che stanno nelle pieghe, alle tante persone che si portano dietro ferite profonde come burroni che non diresti mai incrociandole in fila alla cassa.
Forse davvero la solidarietà è proprio tutta lì: trovare il tempo e le forze per scavare nelle fragilità delle persone. Anche sotto i travestimenti più diversi.
Buona notte.